“Una paga oraria da 1,50 euro, turni di 26 ore di lavoro, condizioni di vita precarie, con 7 persone costrette a vivere in una stanza di poche decine di metri quadrati ed i bagni guasti. I lavoratori costretti a pranzare seduti per terra, a differenza dei loro colleghi italiani. Motivi per denunciare le terribili condizioni di sfruttamento in cui vivevano alcuni lavoratori originari del Bangladesh ne avevano fin troppi e così hanno deciso di farlo portando all’arresto di 7 persone con l’accusa di caporalato e al sequestro di un’azienda agricola ad Amantea, in Calabria. Ancora una volta si dimostra l’efficacia della legge contro il caporalato. Continuiamo a lavorare per rafforzarla ulteriormente nella parte della prevenzione e restituiamo a questi uomini una vita e un lavoro dignitosi, togliendoli dall’invisibilità”.
Cosi la Ministra Teresa Bellanova sulla chiusura delle indagini sull’operazione condotta dalla Polizia di Stato “Uomini e caporali” ad Amantea in Calabria e che ha portato all’arresto di 7 imprenditori italiani e cittadini stranieri, ritenuti responsabili del reato di caporalato.