C’è un legame particolare che unisce la Val d’Orcia e la regione della Provenza, un fil rouge nel segno della birra artigianale.
Il Birrificio San Quirico lancia la nuova etichetta Birra del Frate, prodotta in onore dei Premostratensi dell’Abbazia di Saint-Michel de Frigolet, che sono stati a lungo i custodi dell’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino.
La Birra del Frate sarà presentata mercoledì 8 luglio (ore 18.30) al Birrificio San Quirico (nel centro storico di San Quirico d’Orcia), alla presenza di Padre Giancarlo che per l’occasione verrà appositamente dalla Francia.
“Questa birra – spiega Roberto Rappuoli, titolare del Birrificio San Quirico – è un omaggio alla grande amicizia che da anni mi lega a Padre Giancarlo Leroy, Priore della comunità di frati che per trentasei anni hanno vissuto a Sant’Antimo, uno dei luoghi-simbolo della Val d’Orcia. Da qualche tempo si sono trasferiti definitivamente nei pressi di Avignone, ma per sottolineare il profondo legame che ancora li lega al nostro territorio abbiamo voluto dedicargli questa birra, che sarà venduta sia nel nostro birrificio, sia all’Abbazia di Frigolet”.
La Birra del Frate nasce da una ricetta segreta ideata da padre Giancarlo – che ha una formazione accademica in chimica – insieme a Roberto Rappuoli. Due le etichette prodotte: una chiara stile Saison ed una ambrata stile Belgium Pale Ale. La produzione e il culto della birra sono profondamente radicati in quest’Ordine: basti pensare che la famosa birra Leffe nacque nel 1240 proprio grazie ai monaci Premostratensi dell’Abbazia di Leffe, in Belgio, che in un periodo caratterizzato da numerose epidemie vollero creare una bevanda sana: l’ebollizione che avviene durante il processo di fermentazione della birra uccideva infatti i microbi, rendendola più sicura dell’acqua. Ancora i Premostratensi firmarono le birre dell’Abbazia di Grimbergen, sempre in Belgio all’inizio del sec. XVII.
I Premostratensi sono sacerdoti che uniscono alla vita contemplativa l’esercizio del sacerdozio (culto liturgico, ministero parrocchiale, ma anche educazione della gioventù e apostolato missionario). I Premostratensi arrivarono all’Abbazia di Sant’Antimo, a Montalcino, alla fine degli anni Settanta: prima l’abbazia era rimasta chiusa per 500 anni, dal 1462, per decisione di Papa Pio II.
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