Domani 16 luglio è l’ultimo giorno per effettuare il pagamento della prima rata dei contributi agricoli obbligatori a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020.
Da giorni Cia Agricoltori Italiani segnala l’inspiegabile ritardo sia da parte della Pubblica Amministrazione, e precisamente del Ministero del Lavoro, per l’emanazione del decreto che fissa i criteri contributivi, sia dall’Inps per la predisposizione dei modelli F24 necessari al pagamento.
Una situazione di grande preoccupazione per i lavoratori autonomi agricoli, che molto probabilmente non saranno in grado di rispettare la scadenza ordinaria, e di disagio per gli operatori territoriali di Cia, a motivo dell’enorme mole di lavoro da svolgere, praticamente, in una sola giornata.
In aggiunta alla tardiva pubblicazione dei modelli F24, Cia segnala che -da un primo controllo effettuato sugli elaborati inviati dall’Inps- non si è tenuto conto né delle riduzioni spettanti ai giovani imprenditori agricoli under 40 (emettendo i modelli di pagamento con l’importo pieno) né della corretta attribuzione delle zone tariffarie. Tutto ciò sembra ancora più inspiegabile, trattandosi di un adempimento che si ripete ormai da anni.
Il pagamento di questi contributi riguarda centinaia di migliaia di lavoratori autonomi agricoli. Per questa ragione Cia, con grande senso di responsabilità, ha richiesto alle istituzioni una congrua proroga già dalla scorsa settimana, ma ad oggi non c’è stata alcuna risposta. Un segnale di scarsa attenzione della politica a un settore fondamentale per la ripresa del Paese.