Seimila zoonomi in cerca di un Ordine professionale. Conaf: chiedono di potersi iscrivere ma manca l’intervento governativo

Inviata ai Ministeri di riferimento la richiesta congiunta per il reinserimento della figura dello zoonomo nella sezione B dell’albo dei dottori agronomi e dottori forestali, espunte le competenze oggetto di riserva di attività in favore dei medici veterinari.

È questo il contenuto della missiva, a firma di tutte le istituzioni interessate, inviata a Gaetano Manfredi, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e ad Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, per porre fine a una ingiustizia che si protrae da oltre 10 anni ai danni di oltre 6000 zoonomi.

 

Tutti d’accordo

La vicenda si origina nel 2005 tra ricorsi e controricorsi e per motivi inspiegabili non ha trovato immediata soluzione. Un passaggio tecnico che nei fatti ha impedito a oltre 6000 laureati (a livello nazionale, conseguono la Laurea in Classe L38 mediamente 600 studenti all’anno secondo AlmaLaurea) di avere un Ordine professionale a cui iscriversi, limitando la spendibilità professionale del titolo universitario conseguito.

Per porre fine a questa vicenda, quindi, la Federazione Italiana Dottori in Scienze della Produzione Animale (FIDSPA), il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF), la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI), la Conferenza dei Direttori dei Dipartimenti di Agraria e la Conferenza dei Direttori dei Dipartimenti di Medicina Veterinaria hanno deciso di sollecitare gli organi governativi per riabilitare della figura professionale dello zoonomo.

Con tutte le parti interessate che hanno trovato un punto d’accordo, infatti, manca solo l’inserimento nel corpus normativo per consentire a molti laureati di sfruttare appieno le potenzialità del titolo conseguito.

LO ZOONOMO (figura professionale ascrivibile all’attuale laureato in Classe L38 – scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali)

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