Gli effetti del Covid-19 si fanno sentire sull’agricoltura toscana. Inutile girarci intorno – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani della Toscana – gli effetti e le ricadute negative colpiscono tutti i settori produttivi con un pesante calo del lavoro e degli occupati, nelle diverse forme, con la riduzione della competitività delle imprese e con la contrazione dei redditi e marginalità.
Una forbice negativa ancora più ampia se si considera che nel periodo Pre-Covid la Toscana aveva fatto registrare una moderata crescita del PIL e dell’occupazione; e dove l’agricoltura aveva contribuito in maniera determinante a tale crescita. Nel documento “Semplicemente Toscana”, che la Cia regionale consegnerà nei prossimi giorni e settimane nelle mani dei candidati alle elezioni regionali di settembre, le proposte per uscire da una crisi sociale ed economica senza precedenti.
Il presidente Brunelli: «Indirizzi strategici determinanti per ripresa» «Gli indirizzi strategici da noi individuati come prioritari per il rilancio dello sviluppo della Toscana – sottolinea il presidente Cia Toscana Luca Brunelli -, non solo vengono confermati alla luce dell’emergenza socio-economica causata dalla pandemia, ma risultano oggi fattori determinanti per la ripresa».
Rilancio dell’economia toscana Secondo Cia Toscana è urgente intervenire per il rilancio dell’economia toscana, assumendo come asset strategici il sostegno e lo sviluppo dei settori produttivi più dinamici quali l’agricoltura e l’agroalimentare. Inoltre per garantire un sostegno immediato alle imprese, integrando gli interventi già operanti a livello nazionale ed Europeo, con azioni regionali mirate al supporto di alcune iniziative prioritarie per i settori maggiormente colpiti. «E’ il momento di attivare immediatamente un piano di investimenti, anche con il sostegno di tutte le risorse europee che saranno disponibili, in grado di colmare rapidamente le lacune strutturali ed infrastrutturali della nostra regione» aggiunge il presidente Brunelli. Senza dimenticare il rafforzamento della sanità pubblica puntando a migliorare la capacità di risposta sul piano diagnostico e terapeutico del sistema Toscano, a partire da un deciso rafforzamento della medicina di prossimità e dei presidi territoriali diffusi ed efficienti. Ma per la Cia è necessario anche l’adeguamento di un sistema infrastrutturale, attraverso un piano che integri sinergicamente le opere strategiche finalizzate alla realizzazione delle grandi reti di connessione globale (snodi ferroviari, portuali, aeroportuali, viabilità primaria e secondaria, banda larga ed ultralarga) a tutti quegli interventi finalizzati a rendere competitivi i territori della Toscana, a partire dalle aree rurali. Non meno importante è la messa in sicurezza del territorio, accelerando i piani di intervento già cantierabili, le opere idrauliche di prevenzione degli eventi catastrofici derivanti dai cambiamenti climatici, l’infrastrutturazione di un’efficiente rete irrigua che garantisca la necessaria dotazione di acqua all’agricoltura. Inoltre semplificare gli adempimenti per le imprese e per i cittadini, partendo dal nuovo quadro normativo nazionale ed europeo in tema di semplificazione, per una revisione radicale dei procedimenti amministrativi, con l’obiettivo di ridurre drasticamente i tempi che intercorrono tra impegni di spesa ed erogazione dei finanziamenti alle imprese. Infine – conclude la Cia Toscana – non bisogna dimenticare l’annosa questione degli ungulati, che va avanti da troppe legislature. Servono interventi per ridurre la presenza degli ungulati, la cui invasività è aumentata in modo preoccupante durante la fase del lockdown, adottando misure straordinarie, efficaci e risolutive. Lo ribadiamo da troppi, troppi anni, auspichiamo che vengano prese misure che possano risolvere una problematica che danneggia pesantemente gli agricoltori toscani.