“Un ulteriore inasprimento dei dazi usa sarebbe stato drammatico per tutta la filiera delle DOP ed IGP. Soprattutto in questa fase molto complicata, in cui l’agroalimentare italiano sta cercando di ripartire, dopo le pesanti conseguenze dell’emergenza Covid e della chiusura a livello mondiale dei canali Horeca. Un danno che avrebbe interessato anche gli stessi consumatori americani che nei prodotti italiani a marchio ricercano una specificità”.
Lo ha detto Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, commentando la decisione sul rinnovo dei dazi voluti dal rappresentante del Commercio americano (Ustr) nell’ambito dell’indagine Airbus. “Quando il nostro Paese si muove in modo univoco riesce ad ottenere i risultati sperati. Abbiamo sempre riposto fiducia nel dialogo tra i diversi livelli istituzionali e oggi questo risultato ci conforta. Auspichiamo – conclude Baldrighi – che venga trovata una soluzione condivisa tra le due sponde dell’Atlantico riguardo alle note dispute commerciali che ponga fine a queste ritorsioni che non giovano allo sviluppo commerciale di Usa ed Europa”.
Le DOP e IGP agroalimentari e vitivinicole hanno un ruolo della qualità agroalimentare “made in Italy” all’estero, con un export di settore che per la prima volta ha raggiunto e superato i 9 miliardi di euro nel 2018. Una crescita che vale il +2,5% in un anno, mantenendo stabile la quota del 21% nell’export agroalimentare italiano. Il contributo maggiore a questo risultato è fornito dal comparto dei vini con un valore di oltre 5,4 miliardi mentre più stabile è il valore delle DOP e IGP agroalimentari che si attesta sui 3,6 miliardi per un +1,2% annuo.