La criminalità non dà scampo agli agromeccanici della pianura padana. Anno dopo anno nelle campagne si ripetono atti di una gravità inaccettabile finalizzati a mettere fuori gioco mezzi agricoli e contoterzisti durante la trebbiatura e la trinciatura.
Si occulta nel mais, coltura principale della Bassa, l’insidia per chi, da contoterzista, affida ai mesi di agosto-settembre e ottobre, alle mietitrebbie e alle trince semoventi il grosso del lavoro e dei profitti. Nei mesi del raccolto nella pianura padana capitano decine e decine di atti vandalici volti a sabotare le macchine, legando materiali vari alle piante di mais: si tratta di bulloni o di materiali non ferrosi come acciaio inox che sfuggono ai metal detector delle trince, collocate nei rulli introduttori per impedire l’entrata di corpi estranei. “Quale vigliacco può pensare di avere un tornaconto personale, occultando una sbarra di acciaio inox tra le piante di mais?”, lo sfogo di un contoterzista lodigiano.
L’esito dei sabotaggi è spesso pesante: interi meccanismi finiscono in pezzi, i mezzi d’opera si bloccano e la sistemazione dei danni richiede anche intere giornate. Trebbiatori e trinciatori vittima dei vandali confermano, ma chiedono anonimato per non essere presi di mira: “Quando la sbarra entra in contatto con la trincia, questa si rompe causando un danno da 12.000 a 30.000 euro, senza contare il fermo macchina e i danni per i committenti che subiscono ritardi nella raccolta del cereale spesso problematici per l’arrivo di precipitazioni che aumentano l’umidità del prodotto”, quantifica uno di loro.
Un triste business per le officine meccaniche quando il contoterzista non riesce a riparare in proprio il danno, opera di un diretto concorrente o più semplicemente di un idiota? Soprattutto, c’è modo di stanare questa gente? Le denunce ci sono sempre state, ma i risultati non si sono mai visti.
Il gruppo di contoterzisti che fa capo alla start up CTSmart24 ritiene di poter contrastare il fenomeno. “L’agricoltura 4.0, la geolocalizzazione dei mezzi agricoli e il codice deontologico che ci siamo dati possono fornire gli strumenti necessari per un controllo preventivo sul campo. Il nostro obiettivo è evitare il fermo macchina e mettere fuori gioco gli interessi dei sabotatori, quali essi siano, attraverso l’etica della sharing economy”, ci spiega il vice presidente di CTSmart24 e vice presidente dei Contoterzisti UNCAI di Cremona Rossano Remagni Buoli. In pratica, quando un contoterzista subisce un sabotaggio di questo tipo, un suo collega si prodigherà affinché le difficoltà siano superate prontamente, attraverso la fornitura diretta del ricambio necessario o, addirittura, mettendo a disposizione una macchina analoga. Ma CTSmart24, continua Rossano Buoli, non si ferma qui e ha già contattato alcuni tecnici che stanno trovando la soluzione (nell’industria esiste già) anche per l’individuazione di materiale antimagnetico, che altrimenti passerebbe dal metal detector.