Le aziende agricole dei Colli Euganei potrebbero coronare un sogno: avere un grande impianto di irrigazione che porti l’acqua nelle zone collinari di Arquà Petrarca, Baone, Cinto Euganeo, Este, Lozzo Atesino, Rovolon, Teolo e Vo’ Euganeo.
L’occasione, irripetibile, arriva dai fondi europei del Recovery Fund dell’Unione Europea, che verranno stanziati nei prossimi anni per contrastare la crisi economica derivata dalla pandemia. In quest’ambito è stato presentato il progetto del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, che consiste nella realizzazione di bacini in grado di immagazzinare acqua da utilizzare per l’irrigazione di precisione e per servire le zone collinari e pedemontane. Un’opera il cui costo è stimato in 20 milioni di euro, che verrebbe totalmente finanziato dal Recovery Fund.
Il prototipo di irrigazione è stato presentato venerdì scorso a Vo’ Euganeo, a Villa Sceriman, nell’ambito del seminario “Viticoltura, cambiamento climatico e irrigazione” organizzato dal Consorzio e dal Comune di Vo’ in collaborazione con Anbi Veneto – l’associazione che riunisce gli undici consorzi di bonifica regionali – e l’Università degli Studi di Padova. Lorenzo Frison, tecnico del consorzio, ha presentato il prototipo per la pluvirrigazione della parte sud-occidentale dei Colli Euganei, che interesserebbe una superficie irrigabile di 1.600 ettari a vigneto e uliveto, con la realizzazione di un’opera di presa dallo scolo di Lozzo e una stazione di spinta, dove verrebbe realizzato anche un bacino di accumulo in grado di garantire in 35 giorni un volume d’acqua di 75.000 metri cubi. Altri bacini, vasche volano e una grande rete di distribuzione completerebbero l’opera. La scheda del progetto è stata inviata alla Regione Veneto tre settimane fa e verrà inserita nel “librone” delle opere necessarie per rilanciare l’economia in Veneto. Come ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan, presente all’incontro, l’elenco verrà inoltrato a Roma per poi, successivamente, arrivare sui tavoli europei. Il finanziamento, se andasse a buon fine, coprirebbe il 100 per cento dell’opera, dalla progettazione esecutiva ai lavori.
Spiega Michele Zanato, presidente del Consorzio di Bonifica: “L’idea di realizzare un impianto irriguo prende le mosse da una decina d’anni fa con un’indagine conoscitiva per valutare l’interesse delle aziende agricole alla realizzazione dell’opera. Un’opera che con gli anni è diventata sempre più urgente alla luce dei cambiamenti climatici. Da qui l’esigenza di realizzare bacini in grado di immagazzinare acqua senza impattare eccessivamente sull’ambiente, ma anche realizzare ed efficientare gli impianti a pressione fondamentali per l’irrigazione di precisione e per servire le zone collinari e pedemontane. Ora bisogna procedere con celerità con il progetto esecutivo cantierabile, che dovrà essere pronto alla fine del 2021 quando cominceranno ad arrivare i soldi dell’Ue. Perciò già dalla prossima settimana invieremo una lettera alle tre associazioni di categoria agricole affinché promuovano serate con i propri associati per chiedere un parere sul prototipo, così potremo poi andare in assemblea a definire il progetto definitivo”.
Concorda Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova, presente in rappresentanza delle aziende agricole dei Colli Euganei: “Da tempo sosteniamo l’importanza di un sistema valido di irrigazione, che potrebbe dare un impulso a un’area che ha grandi potenzialità di sviluppo sotto il profilo agricolo. Pensiamo solo alla viticoltura, con produzioni sempre più pregiate, che ha sempre dovuto provvedere con mezzi privati al fabbisogno d’acqua, mentre in altre province sono stati sviluppati da tempo sistemi irrigui tecnologicamente avanzati. I cambiamenti climatici, che ci vedono sempre più di fronte all’innalzamento delle temperature e a lunghi periodi siccitosi, ci impongono di dotare finalmente il territorio delle opere necessarie, che siano in grado di gestire e distribuire le risorse idriche disponibili, salvaguardando l’agricoltura del territorio e l’ambiente meraviglioso delle nostre colline”.