Piantagioni di girasole completamente devastate da stormi di piccioni. E’ quanto sta avvenendo nelle campagne della provincia di Firenze, in particolare nella zona dell’Empolese dove si registrano le maggiori criticità.
E’ quanto denuncia la Cia Agricoltori Italiani della Toscana Centro: in seguito ad una situazione ormai fuori controllo, proprio in questi giorni e settimane in cui è ancora in corso la fase di raccolta del girasole; raccolta che è stata già ritardata da piogge e maltempo dei giorni scorsi.
In 1 ettaro coltivato a girasole “alto oleico” si producono di media 40 quintali (che viene pagato 37 euro al quintale); mentre con l’attacco dei piccioni la produzione cala almeno del 60%, fino al 100% del mancato raccolto.
«Non bastavano i danni causati da selvatici ed ungulati – sottolinea il presidente di Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini –, ora i nostri agricoltori sono alle prese anche con i piccioni che stanno imperversando sulle coltivazioni di girasole. Ormai abbiamo segnalazioni quotidiane di agricoltori che subiscono danni importanti, fino a 1.500 euro ad ettaro di mancato raccolto; quindi molte aziende hanno già perso decine di migliaia di euro. E’ necessario un intervento immediato e drastico, ma anche questa volta la burocrazia e vuoti di competenze, rendono difficili se non impossibili, interventi per ridurre l’impatto e la presenza dei piccioni».
Infatti – precisa Cia Toscana Centro – è necessaria una convenzione fra gli ATC e le associazioni venatorie: ma, mentre l’Atc 4 della provincia di Firenze (zona fino al Mugello) ha siglato una convenzione, anche se solo con una associazione venatoria; nell’Atc 5 (zona Empolese – Chianti) non è stato firmato nessun accordo con le associazioni e la situazione è completamente fuori controllo.
In alcune coltivazioni nella zona dell’Atc 4 sono stati effettuati di abbattimento, ma non si sono rivelati risolutivi: poche ore dopo gli abbattimenti, infatti, il numero dei piccioni appariva lo stesso a prima dell’intervento dei cacciatori.
«E’ necessario ed urgente – conclude Orlandini – che ci sia una assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti preposti, a parte delle Atc, ed un’attenzione della Regione Toscana seppur in questa fase di transizione».