Dagli studi per il miglioramento genetico dei cereali alla selezione di varietà resistenti ai patogeni e ai cambiamenti climatici, fino ai progetti per la salvaguardia della biodiversità e per le produzioni di colture industriali sostenibili, il tutto con un approccio scientifico multidisciplinare: queste le sfide ad alto potenziale di innovazione che sta affrontando il CREA Cerealicoltura e Colture Industriali.
In particolare:
- Miglioramento genetico, per rispondere alla sfida della sostenibilità “Produrre di più con meno”, soprattutto con biotecnologie evolute che producono mutazioni mirate nel patrimonio genetico esistente nella pianta, per la messa a punto di varietà di migliore qualità, più produttive e più resistenti ai cambiamenti climatici e ai patogeni (obiettivo dei progetti SoIACE, BIODURUM, SUSRICE). Sono allo studio anche genotipi di frumento più protettivi dell’apparato digerente umano, in grado di non stimolare il morbo celiaco.
- Studio, Conservazione e Valorizzazione della Biodiversità, per fare delle banche dei semi miniere di nuove conoscenze e lievito di innovazione genetica, attraverso metodi molecolari e bioinformatici, per sfruttare appieno le risorse offerte dalla biodiversità, come nel caso del progetto AGENT.
- Economia circolare e Chimica verde, al centro dei progetti COMETA e UNIHEMP, per estrarre da cardo, brassiche e canapa, biomolecole ad elevato valore aggiunto per filiere green e il progetto SUSINCER, finalizzato ad ottenere biofungici per mais e grano dagli scarti di lavorazione di patata e rucola.
- Innovazione dei sistemi colturali in risposta ai cambiamenti climatici, per una diversificazione colturale e una intensificazione agroecologica dei sistemi cerealicoli e industriali, sono oggetto dei progetti CLIMAQUALITEC, DIVERFARMING. GREENRESILIENT e RISOBIOSYSTEMS.
- Sviluppo di filiere nazionali sostenibili e ad alto valore aggiunto di legumi a elevato tenore proteico come CREALUP e PROLEGU, di cereali e pseudocereali gluten free e di canapa agroindustriale e ad uso terapeutico, quali PROCANAMED e MAIDET.
“Siamo costantemente impegnati per l’innovazione e il miglioramento delle piante che sfamano il pianeta e che sono un simbolo del made in Italy – afferma Nicola Pecchioni, il direttore del CREA Cerealicoltura e Colture industriali – e guardiamo sempre al futuro, come nel progetto che mira alla fenotipizzazione digitale delle piante.
Assieme allo speed breeding, mediante tecnologie che abbreviano i cicli di selezione per rispondere più velocemente ai cambiamenti climatici, la fenotipizzazione digitale o fenomica (high throughput phenotyping) è lo studio e l’applicazione di tecnologie di immagine digitale e di sofisticati algoritmi per poter sostituire l’occhio umano nella valutazione delle caratteristiche (fenotipi) possedute dalle piante migliori, più produttive, più resistenti caratterizzate da forme e dinamiche di crescita prima non rilevabili visivamente. Ciò al fine di aumentare i numeri e l’efficienza di piante valutate e quindi selezionate, riducendo, al contempo, i tempi e i costi della valutazione e selezione.
Il nostro centro di ricerca è promotore e capofila per il CREA nel Network Nazionale di fenotipizzazione Phenitaly, nodo italiano della più grande Infrastruttura di Ricerca Europea EMPHASIS per la fenomica vegetale”.