L’impatto del nuovo Dpcm sulla filiera agroalimentare non potrà essere ignorato dal Governo – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.
La chiusura di bar e ristoranti genererà un crollo della domanda di prodotti alimentari, che si ripercuoterà inevitabilmente sui redditi delle aziende agricole. Secondo le prime stime, nel mese di vigenza delle nuove norme la perdita per il settore potrebbe superare il miliardo di euro.
Gli effetti del decreto si faranno sentire in modo trasversale su tutti i comparti dell’agroalimentare, dal vino alla carne, dal pesce alla frutta – continua Tiso. La chiusura dei pubblici esercizi dovrà quindi essere accompagnata da adeguate misure di sostegno, oltre che da agevolazioni fiscali e forme di decontribuzione che possano apportare sollievo immediato.
Ogni volta che si prendono provvedimenti del genere è bene soppesare con attenzione costi e benefici. L’agroalimentare è uno dei settori trainanti della nostra economia e ha dimostrato il suo ruolo strategico nei momenti più delicati dell’emergenza sanitaria. Per essere efficace il Governo deve intervenire subito con misure per la tutela delle imprese agricole, perché gli effetti del Dpcm non tarderanno a farsi sentire. Non c’è spazio per esitazioni: va fatto di tutto per scongiurare la chiusura delle aziende agricole che hanno assicurato le forniture alimentari a tutta la popolazione e saranno cruciali anche per garantire la ripartenza del Paese.