“Il fatto che l’Unione europea, a pochi giorni di distanza, rafforzi la tutela della denominazione del latte dopo avere ostacolato invece quella dell’hamburger di carne, è l’evidente dimostrazione di un comportamento contraddittorio che spesso mette in difficoltà i prodotti del Made in Italy”.
Lo affermano in una nota i parlamentari della Lega, Gian Marco Centinaio, già ministro dell’Agricoltura, Giorgio Maria Bergesio, capogruppo in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama e Lorenzo Viviani, capogruppo in Commissione Agricoltura a Montecitorio, commentando la decisione di Strasburgo contro l’uso improprio della parola ‘latte’ associata ai prodotti vegetali.
“In questo caso, la decisione del Parlamento europeo è una decisione di buonsenso che però, – spiegano gli esponenti del carroccio -, pur andando nella direzione della trasparenza, nell’interesse dei produttori e dei consumatori, sottolinea ancora di più la necessità di uniformare la normativa”.
E spiegano :”Non possono esserci figli e figliastri, produttori di serie a e di serie b”. “Logica vorrebbe, infatti, che lo stesso principio fosse applicabile anche a tutti i prodotti la cui denominazione è riferibile alla loro origine animale, eliminando definizioni improprie come salame vegano, spezzatino di soia, bistecca di tofu, hamburger di soia o Bresaola vegana”, concludono.