L’Italia rischia di sprecare 925 milioni del Recovery Fund in agricoltura, essenziali per i mesi che abbiamo davanti.
Ma ancora più rilevante: dei 358 miliardi (un terzo del bilancio UE) destinati dall’Europa all’agricoltura, l’Italia gestirà 38,7 miliardi. Per questo economisti, agricoltori e scienziati da diversi atenei europei, insieme a medici ed esponenti dell’agricoltura tra i più autorevoli del paese presenteranno, al Convegno internazionale trasmesso il 12 novembre in streaming dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, i dati e le soluzioni inedite per lo sviluppo di un modello italiano del Green Deal UE.
Con oltre 95% di prodotto esportato e 13.309 euro ettaro di fatturato annuo, rispetto ai 3.207 della media nazionale, con una media di 19 addetti ad azienda rispetto alla media italiana delle imprese agroalimentari di soli 2 addetti, il sistema biodinamico costituisce ora la proposta d’eccellenza per salvare l’economia italiana, insieme alla salute e all’ambiente, in una drammatica stagione di crisi. Del resto le prescrizioni della Strategia Farm to Fork (strategia della Commissione UE per l’Agroliamentare 2021 – 2027) ricalcano proprio quanto previsto dalle linee guida Demeter della biodinamica. Non a caso il Convegno è patrocinato anche dal Ministero dell’Agricoltura e dal Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Firenze. Quella che sembrava un’utopia oggi diventa una risorsa per l’Italia.
Il Convegno terrà a battesimo la Società scientifica di biodinamica e sarà occasione della cerimonia di istituzione della Borsa di Ricerca in agricoltura biologica e biodinamica intitolata a “Giulia Maria Crespi”.
La diretta video, realizzata da Agricolturabio.info, si potrà seguire su www.biodinamica.org e su www.convegnobiodinamica.it nonché sulle pagine social degli organizzatori senza bisogno di registrarsi.
L’evento è patrocinato da Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondo Ambiente Italiano e Conaf. Gode inoltre del sostegno dell’Istituto di formazione Apab, Demeter Italia, Intesa San Paolo, Genagricola e di un finanziamento della Regione Toscana.