CREMONA – Gli aspetti della pandemia sul comparto lattiero-caseario e le prospettive per il futuro.
Di questo e delle conseguenze anche sul distretto si parlerà al sesto convegno nazionale sul mondo del latte inserito nel calendario degli appuntamenti online previsti in occasione della prossima edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (www.fierezootecnichecr.it) che si terranno in streaming dal 3 al 5 dicembre prossimi. L’evento è organizzato da CremonaFiere e Aita (Associazione italiana di tecnologia alimentare) ed è previsto a partire dalle ore 10 del 3 dicembre.
In questo contesto il mondo dei minicaseifici aziendali riveste un ruolo non secondario posto che, seppure non esista un dato ufficiale relativo al numero totale di quelli presenti sull’intero territorio nazionale, come sottolinea il professor Guido Tallone, docente all’Agenform di Cuneo, “si tratta di un comparto che ogni anno registra un trend di crescita in una percentuale oscillante tra il 2 e il 5% – afferma – E se non possiamo certamente parlare di grandi numeri, possiamo però confermare la costanza di queste percentuali che portano a un dato approssimativo vicino ai 5000 minicaseifici in tutto il Paese, di cui circa 400 situati in Piemonte”.
Anche sulla formazione CremonaFiere sta concentrando da tempo la sua attenzione e i suoi sforzi, ritenendola un valore fondamentale che evidenzia l’importanza della filiera e al tempo stesso ne tratteggia i contorni in una prospettiva d’insieme dove la professionalità ricopre sempre più un ruolo primario.
Nella sua attività formativa, Agenform si rivolge a due filoni di studenti. Quelli diplomati a cui è destinato un corso di un anno che prevede 1200 ore di lezione complessive, e quelli che già lavorano in un’azienda agricola e intendono migliorare la loro attività di casari o addirittura avviarla, ai quali è riservato un ciclo di studi più breve rispetto al primo. La domanda a questo punto è d’obbligo: come hanno affrontato gli effetti della pandemia i titolari dei minicaseifici aziendali?
“Inizialmente, la primavera scorsa, c’è stato un inevitabile disorientamento – sottolinea Tallone – i casari temevano che il lockdown avrebbe inciso negativamente sulla vendita dei formaggi freschi e per questo si sono orientati verso la produzione di prodotti a pasta dura che richiedono un maggior periodo di stagionatura. A questo aspetto, quando è stato possibile, hanno aggiunto il tentativo di ridurre seppur in minima misura la produzione di latte per aver meno prodotto da lavorare. Poi, con l’avvio del delivery avvenuto subito dopo si sono resi conto che potevano riprendere la produzione di tutte le tipologie di formaggi fino ad allora prodotti perché la consegna a domicilio riusciva ad assorbire tutta l’offerta”.
Con i mesi estivi e il progressivo allentamento delle restrizioni la situazione è andata verso una lenta normalità. “Oggi stiamo vivendo di nuovo una situazione difficile – continua Tallone – e i casari si stanno già organizzando con le vendite online per fronteggiare le restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm. Purtroppo qualcuno si trova in una situazione più complessa perché gran parte della sua produzione è sempre stata destinata alla ristorazione e la chiusura di questi locali non aiuta, però c’è da dire che nessuno, dei minicaseifici presenti in Piemonte, ha chiuso a causa della pandemia e questo è senza dubbio un aspetto molto positivo.
Da sempre il mondo agricolo ha dovuto lottare su diversi fronti, quello economico in primis – conclude Tallone – la categoria degli agricoltori e degli allevatori sa comunque combattere e anche in questo frangente ha saputo e saprà dimostrare tutta la sua resilienza. È una convinzione che si alimenta anche della consapevolezza di vedere che in ogni caso le iscrizioni ai nostri corsi Agenform non hanno subito significativi contraccolpi. Siamo costretti a fare lezione a distanza come prevede il Dpcm, ma le adesioni non mancano, arrivano anche da fuori regione e questo ci deve far guardare al futuro con moderato e rinnovato ottimismo”.
Anche in un momento complesso come l’attuale, che ha imposto lo stop a tutte le rassegne fieristiche specializzate, Cremona e il suo territorio stanno dimostrando di saper imporre la loro centralità all’interno del comparto lattiero-caseario, che sarà messo in risalto durante le Fiere Zootecniche Internazionali dall’eccellenza del programma tecnico-scientifico a cui si potrà partecipare online. Sarà sufficiente visitare il sito www.fierezootecnichecr.it, andare nella sezione Eventi e registrarsi ai convegni prescelti cliccando nel relativo link di iscrizione.