ROMA – La favola de I tre porcellini si basa su una bugia: una casa fatta di paglia non è affatto fragile ma resiste perfino ai terremoti.
A sostenerlo è un docente universitario, Mirko Maraldi, del dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari alla Statale di Bologna, che ha tenuto una lezione su “Costruire con materiali naturali“, nel corso di EDP, EIMA Digital Preview.
Sono state proiettate immagini di edifici costruiti così e abitati ormai da diversi anni in assoluto comfort.
“L’esperienza più interessante è forse quella della Convento House – ha spiegato Maraldi – costruita in Ecuador dopo il terremoto del 2006 e progettata proprio da due architetti italiani. Più recentemente, dopo il terremoto dell’Aquila, è nato Eva, Eco Villaggio Autocostruito, a Pescomaggiore. In entrambi i casi la paglia è stata scelta proprio perché in grado di assorbire senza danno le vibrazioni di un terremoto e, al tempo stesso, mantenere un alto grado di isolamento rispetto all’ambiente circostante”.
All’uso della paglia come materiale da costruzione è stato poi dedicato un incontro (Costruire con la paglia) organizzato da BioHabitat, la fondazione nata nel 2016 per promuovere la cultura del verde e il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola. Nell’ambito di EDP, la fondazione ha organizzato diversi incontri e workshop di approfondimento su queste tematiche. Altro prodotto vegetale considerato un ottimo materiale da costruzione è il bambù, che in Italia stanno scoprendo solo da qualche anno, mentre in molti Paesi esteri la cosa non rappresenta affatto una novità.
“Il prodotto deve essere sottoposto ad alcuni trattamenti che lo rendono resistente ad attacchi di vario genere – ha spiegato Maraldi – ma rappresenta una soluzione che riduce l’impatto sull’ambiente e garantisce la solidità della struttura”.
Una scelta di design, oltre che motivata dalla voglia di contatto con la natura, è quella proposta dal Tullio Zenone nel corso del seminario “Costruire con il salice“.
“L’idea era nata per regalare a mia figlia un gazebo nel quale potesse giocare insieme ai suoi amichetti – ha spiegato – ed essendo un vivaista ho pensato di utilizzare la mia materia prima, cioè le piante. Ho valutato che il salice era il più versatile perché mette radici molto rapidamente e garantisce delle ottime condizioni di isolamento: sotto una cupola costruita con il salice, d’estate ci sono anche tre gradi in meno della temperatura esterna, senza utilizzare alcun condizionatore”.
Le cupole di Zanone sono così arrivate al Salone del Mobile di Milano e vengono oggi realizzate per spazi molto diversi: dai giardini di case private ai parchi giochi per bambini fino a un grande parco divertimenti, come Gardaland. Proprio quest’ultima struttura è ormai installata da cinque anni.
Tutti i seminari che si svolgono nell’ambito della EIMA Digital Preview possono essere rivisti nello spazio EIMA TV, collocato nell’Agorà della piattaforma.