Due buone notizie per l’economia europea e per le aziende agricole tricolori fiaccate dalla pandemia. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’intesa politica tra Parlamento e Consiglio Ue sul bilancio 2021-2027 dell’Unione e, soprattutto, l’accordo sui fondi del Next Generation EU al settore.
Già dal 2021 infatti, grazie all’accordo raggiunto in tempi strettissimi sul Next Generation EU, saranno disponibili oltre 10 miliardi di euro per lo sviluppo rurale, di cui 1,2 miliardi destinati all’Italia. Si tratta di risorse fondamentali -osserva Cia- per consentire alle imprese di superare la crisi generata dal Covid e andare verso un’agricoltura più resiliente, sostenibile e innovativa.
Obiettivi in linea con le sfide del Green Deal su cui dovranno svilupparsi anche le politiche della futura Pac. Gli agricoltori, d’altronde, sono indispensabili per arrivare alla transizione verde -ricorda Cia- oltre a rappresentare la dispensa del Paese come ha dimostrato l’emergenza epidemiologica, ad avere un ruolo primario nella tutela del territorio e contro il dissesto idrogeologico, evitando al contempo lo spopolamento delle aree rurali.
Ecco perché, con l’inizio ieri delle negoziazioni sulla riforma della Pac, Cia chiede una Politica agricola comune che riesca davvero a coniugare i tre pilastri della sostenibilità: economica, ambientale e sociale. Il settore è chiamato ad avere un ruolo da protagonista per giungere, entro il 2030, a un’Europa più verde e digitale. Per questo motivo -evidenzia l’organizzazione- bisogna sostenere investimenti su innovazione e nuove tecnologie, puntando in Italia sullo sviluppo estensivo dell’agricoltura digitale, sul rinnovamento del parco macchine agricole, sul recupero e sull’efficientamento energetico dei fabbricati rurali in un’ottica di valorizzazione delle aree interne, sul potenziamento della ricerca varietale e delle biotecnologie per mantenere competitive le grandi produzioni agricole.
D’altra parte, anche dall’intesa tra Parlamento e Consiglio risulta che oltre il 50% del nuovo bilancio Ue per il periodo 2021-2027 (di cui 258 miliardi per Pac e misure di mercato e 77 miliardi destinati ai Psr) andrà a sostenere proprio la modernizzazione, grazie alle politiche in materia di ricerca e innovazione; l’equità nelle transizioni climatiche e digitali; la formazione, la ripresa e la resilienza. Un ulteriore 30% del bilancio complessivo Ue -evidenzia Cia- verrà investito nella lotta al climate change.