MILANO – Nove italiani su 10 hanno acquistato birra nell’ultimo mese, attestandone il ruolo di bevanda principalmente da pasto, sempre più versatile e adatta a una molteplicità di occasioni di consumo.
Il legame tra gli italiani e la birra rimane dunque indissolubile. E anzi, in epoca Covid-19, si rafforza. Nonostante il drastico cambiamento delle abitudini di consumo imposto dall’emergenza sanitaria in corso. E così è stato anche durante il periodo estivo che, dopo mesi di duro lockdown, sembrava aver regalato una boccata d’ossigeno ai player della filiera birraria e agli italiani stessi che, per una finestra di tempo, si sono potuti riconnettere alle abitudini che caratterizzavano la vita prima della pandemia.
Un parziale “ritorno al passato” che ha subito una brusca frenata nel mese di ottobre per via dei segnali di crescita preoccupati che la pandemia sta mostrando nel nostro Paese e che ha proiettato tutti verso un nuovo scenario caratterizzato da misure sempre più restrittive, seppur diversificate su base territoriale. Ma con una certezza su tutte: anche nel next normal, la birra rimane una costante nelle scelte di acquisto e nei consumi degli italiani.
VERSO IL NEXT NORMAL – In casa o fuori casa, alla birra non si rinuncia. A dirlo è l’indagine di BVA Doxa per AssoBirra, appunto. E, seppur l’abbinamento con la pizza vada per la maggiore (è così per il 94% degli intervistati), la “bionda” più amata è sempre più al centro anche di degustazioni in abbinamento a cibi come formaggi (69%), aperitivi prima di pranzo o cena (66%) o in accompagnamento a piatti tra i più diversi della cucina mediterranea (66%).
Non solo. Ancora una volta, la birra si conferma sinonimo di convivialità. Infatti, più di 8 italiani su 10 non hanno dubbi: la birra è adatta a qualsiasi occasione (86%) e favorisce la socializzazione (86%). Il gusto rimane il principale driver di scelta (38%) in particolare per la metà dei giovani dai 25 ai 34 anni (48%), seguito dal legame della birra con la tradizione (22%) e dalla connessione che ha con il territorio (16%).
I CANALI DI ACQUISTO: GDO PREFERITA, CRESCE L’E-COMMERCE – La birra si compra prevalentemente al supermercato. La GDO, infatti, si conferma il canale elettivo per gli italiani che ritengono importante vedere fisicamente il prodotto prima di comprarlo. A maggior ragione alla luce delle ultime restrizioni sulla chiusura anticipata o totale dei punti di consumo out of home, a seconda del colore della zona così come stabilito dall’ultimo DPCM del 3 novembre.
Di fronte allo scaffale, crescono consapevolezza e attenzione nella scelta: la metà degli intervistati sceglie la birra in base al colore (55%), alla provenienza (47%), alle caratteristiche (37%) e allo stile (30%).
In uno scenario in cui il ricorso al digitale si fa sempre più forte anche alla luce dell’evoluzione della crisi sanitaria, cresce il numero di italiani che acquistano birra online (19%): di questi, 1 su 4 dichiara di aver iniziato ad utilizzare il canale e-commerce proprio durante il primo lockdown. Tra i vantaggi dell’acquisto in rete, la possibilità di informarsi più approfonditamente (69%) e di lasciarsi ispirare da più varietà di birra presenti nelle vetrine virtuali (43%).
PAROLA ALLA FILIERA – A dispetto dell’amore degli italiani per la birra, l’intera filiera sta subendo un contraccolpo pesantissimo a causa della crisi sanitaria da Covid-19 in corso. Tanto più che le recenti restrizioni decise a livello nazionale e territoriale hanno di fatto azzerato (o quasi) le possibilità di consumo fuori casa. Mettendo seriamente a rischio gli oltre 5,7 miliardi di euro di valore condiviso generato dalla birra e che sono da ricondursi all’Ho.Re.Ca. – su un totale di 8 miliardi di euro al 2018. Sul piatto anche 144.000 posti di lavoro da proteggere.
Ma non c’è solo l’Ho.Re.Ca. a soffrire, lo fa anche l’intera rete distributiva; una categoria fondamentale che svolge un compito decisivo per la filiera agroalimentare italiana. E per questo è assolutamente da proteggere. “L’allentamento delle misure imposte dall’emergenza Covid-19 in estate sembrava aver regalato una boccata d’ossigeno al settore, ma non è stato così per tutti.
E sull’importanza di un’azione congiunta di sistema, Di Marino non ha dubbi: “La ripartenza non sarà semplice: occorrono piani di rilancio eccezionali e interventi strutturali. In altre parole: un grande sforzo collettivo, con le istituzioni in prima linea. Come Italgrob, auspichiamo un coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, anche perché soltanto con piani e progetti comuni potremmo intercettare le risorse del Recovery Fund e indirizzarle laddove servono realmente. Ad esempio, condividiamo pienamente il lavoro portato avanti da AssoBirra per richiedere una riduzione delle accise sulla birra: siamo convinti che potrebbe senz’altro essere uno degli strumenti da mettere in campo per sostenere il canale Ho.Re.Ca. e incentivare, al contempo, anche il consumatore finale”, conclude.
“I risultati della ricerca condotta da BVA Doxa in occasione della seconda edizione del Centro Informazione Birra testimoniano, ancora una volta, il solido legame tra gli italiani e la birra che, anche a fronte di un mutamento continuo e significativo delle abitudini di consumo, non cambia e anzi si rafforza” afferma Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra.