Per conservare il valore genetico delle nostre razze bovine sarà predisposto uno studio utile ad attivare la banca del germoplasma bovino, come già esiste per la razza equina. Sarà anche attivata la figura dell’ “allevatore custode”.
E’ quanto ha dichiarato di voler attivare la vicepresidente e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, dopo la visita nella Tenuta di San Rossore, a Pisa, alla struttura operativa regionale deputata a mantenere e valorizzare le razze equine autoctone del nostro territorio, gestita da Ente Terre Regionali Toscane. Lo studio, da attivare proprio attraverso l’Ente Terre Regionali Toscane, servirà a far sì che l’importante patrimonio toscano di razze bovine autoctone, costituito ad esempio dalle razze Garfagnina, Pontremolese, dal Mucco Pisano, nonché dalla Calvana e dalla Maremmana, possa disporre di un centro di conservazione del valore genetico oltre ad essere occasione di sviluppo della zootecnica di montagna.
“La Toscana è da sempre molto attenta alla conservazione del patrimonio autoctono di razze e varietà locali che identificano e caratterizzano il nostro territorio – ha detto la vicepresidente Saccardi – è pertanto fondamentale lavorare, grazie all’introduzione di nuovi strumenti e nuove figure, affinché questo patrimonio sia tutelato e valorizzato così da poter contare anche su una zootecnica di sempre maggiore qualità. Un elemento questo, che rappresenta anche un punto centrale del rilancio delle attività rurali in particolare nelle comunità toscane delle aree interne attraverso l’attivazione di filiere corte e le forme di economia circolare. La zootecnica di qualità – ha concluso Saccardi – non solo è attività economica che genera reddito e lavoro, ma anche un presidio del territorio che, grazie al mantenimento dei pascoli e la relativa regimazione idraulica, può contare su sicurezza e tutela del paesaggio”.