Mentre Stati Uniti ed Europa cercano una soluzione per mettere fine al contenzioso Airbus–Boeing, che penalizza con dazi aggiuntivi anche le nostre esportazioni di formaggi, liquori, salumi e agrumi, sulla sponda del Pacifico quindici nazioni della regione Asia-Pacifico hanno sottoscritto la Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep), il più vasto accordo di libero scambio a livello mondiale tra Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e i Paesi ASEAN (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam), che da soli rappresentano oltre 2,3 miliardi di consumatori.
Per gli analisti, la Rcep non compenserà gli effetti negativi causati dall’eventuale protrarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Esso rafforzerà però il peso geopolitico e strategico di Pechino, già accresciuto dopo il lancio nel 2013 della Belt and Road Initiative. I cinesi possono ora dettare nuove regole su un ampio segmento del commercio globale. Il nuovo patto contiene riferimenti alla protezione della proprietà intellettuale, e principi comuni su settori come telecomunicazioni, servizi finanziari, gare d’appalto pubbliche e vendite online.
“E un fatto di rilievo – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – perché coinvolge Paesi fortemente esportatori di prodotti agricoli ed economie che hanno grande potenzialità di crescita”.
“L’intesa raggiunta dimostra che la strada delle regole multilaterali è un percorso vincente che occorre tornare a imboccare, superando la stagione dei rapporti di forza basati sui dazi e sulle ritorsioni commerciali. È un accordo – prosegue Giansanti – che dovrà essere attentamente valutato per le implicazioni sull’export agroalimentare della UE. Con il Giappone l’Unione ha in essere un’intesa che sta dando ottimi risultati per i nostri prodotti. E negoziati sono in corso con Australia e Nuova Zelanda”.
Il Centri Studi di Confagricoltura evidenzia, per l’Italia, che il valore degli scambi di prodotti agricoli e agroalimentari con i Paesi asiatici si attesta su 3,8 miliardi di euro di export e 2,4 miliardi di import.
“Alla luce del nuovo accordo, anche l’Europa è chiamata a valutare il rafforzamento dei rapporti con i Paesi della sponda del Pacifico superando le barriere non tariffarie, che richiedono iter complessi e dedicati, e – conclude il presidente di Confagricoltura – sulla base dei principi di reciprocità e rispetto delle risorse naturali e dell’ambiente, in linea con le decisioni dell’Accordo sul clima di Parigi”.
In termini di apertura dei mercati, la Rcep è però ben al di sotto dei livelli stabiliti in altri accordi di libero scambio. Essa eliminerà dazi sul 91% dei prodotti, molto meno della Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (Cptpp) e del trattato commerciale tra Giappone e Unione europea.