Influenza aviaria. Un virus altamente contagioso per pollame e volatili acquatici selvatici

L’influenza aviaria è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce prevalentemente pollame e volatili acquatici selvatici.

I virus dell’influenza aviaria possono essere patogeni di grado elevato o basso (rispettivamente HPAI e LPAI), a seconda delle caratteristiche molecolari del virus e della sua capacità di provocare morbilità e mortalità nei polli.

Il pollame infettato dal virus LPAI non mostra necessariamente segni del morbo oppure li mostra in grado lieve. Le infezioni causate da HPAI possono essere letali. Sia HPAI che LPAI possono diffondersi rapidamente attraverso stormi di volatili. Inoltre i virus LPAI possono mutare in ceppi altamente patogeni, motivo per cui è importante che i focolai infettivi vengano contenuti tempestivamente.

L’epidemia 2016-2017 di HPAI A (H5N8) è stata la più grave registrata nell’UE in termini di numero di focolai nel pollame, diffusione geografica e numero di uccelli selvatici morti.

L’influenza aviaria può essere trasmessa dagli animali all’uomo principalmente tramite due vie:

  • direttamente da uccelli o ambienti contaminati;
  • tramite un ospite intermedio. Come ad esempio il maiale.

Non vi sono prove che l’influenza aviaria possa trasmettersi all’uomo tramite il consumo di prodotti contaminati derivati da pollame. L’uso di precauzioni nel manipolare la carne cruda e altri ingredienti alimentari crudi, un’accurata cottura e un’attenta igiene in cucina possono prevenire o minimizzare i rischi da cibi contaminati.

IL RUOLO DELL’EFSA

L’EFSA, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il Laboratorio di riferimento dell’UE sull’influenza aviaria pubblicano trimestralmente aggiornamenti sulla presenza di influenza aviaria nell’UE e nel mondo. L’ultimo aggiornamento – riguardante il periodo maggio-agosto 2020 – comprende un’allerta indirizzata ai Paesi dell’UE affinché intensifichino la sorveglianza e le misure di biosicurezza alla luce dei focolai epidemici di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) verificatisi di recente tra gli uccelli selvatici e il pollame nella Russia occidentale e nel Kazakistan.

L’EFSA ha prodotto una corposa mole di pareri scientifici per assistere i gestori del rischio nell’assumere decisioni adeguate e nell’agire nel modo più opportuno. Gli esperti hanno valutato questioni come il rischio di trasmissione e diffusione dell’influenza aviaria, e il rischio che ceppi di LPAI mutino in ceppi di HPAI. Hanno fornito consulenza in materia di biosicurezza e misure di controllo.

L’EFSA assiste inoltre gli Stati membri nelle loro attività di raccolta dati e sorveglianza.

Una panoramica dei dati raccolti dall’EFSA dalle aziende avicole interessate (e dagli allevamenti di pollame vicini non interessati) è fornita nell’appendice A del rapporto di monitoraggio di settembre-novembre 2017.

Per svolgere le proprie attività scientifiche, l’EFSA scambia informazioni con le autorità nazionali di sicurezza alimentare, la Commissione europea, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e altre organizzazioni internazionali.

L’ATTUALITA’

Influenza aviaria. Allarme Efsa: virus in rapida diffusione. Oltre 300 casi segnalati fra Centro e Nord Europa

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