Apprendiamo con disappunto della mancata copertura della quota agevolata destinata alle polizze per la tutela delle colture agrarie.
La disponibilità, comunicata da Agea, del solo 28%, non è un ristoro sufficiente per un settore che oltre alla crisi per il Covid, non smette di fare i conti con i danni da calamità naturali.
E’ Cia-Agricoltori Italiani a lanciare l’appello ricordando come il Piano assicurativo agricolo nazionale preveda un riconoscimento del 60-70% del costo di polizza, a seconda delle scelte dell’agricoltore.
Il settore assicurativo agevolato, precisa Cia, non ha certo bisogno di segnali come questo, tantomeno nell’attuale fase di assoluta criticità per via del Covid. Probabilmente, ci sono state valutazioni errate nella gestione delle richieste di pagamento e, quindi, non proporzionate alle reali disponibilità di cassa per l’anno 2020, ma a ciò occorre subito porre rimedio.
Per Cia, infatti, al settore assicurativo va riconosciuta la giusta priorità, su cui garantire non solo un costante miglioramento della capacità di spesa del Paese, ma anche una più idonea ridistribuzione delle risorse con maggiore coinvolgimento delle aziende.
Secondo Cia, che invita a una risoluzione tempestiva del problema, quanto accaduto non giova a un’attività di sana promozione e informazione tra gli agricoltori circa l’opportunità di assicurare la propria azienda.
“Il settore agricolo soprattutto in questo periodo ha bisogno di sostegno e garanzie -commenta il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Mauro Di Zio-. La nostra organizzazione è impegnata da sempre in questo senso a tutela del patrimonio degli imprenditori agricoli su tutto il territorio nazionale e in particolare -aggiunge Di Zio- al Centro Sud dove finora sono state ancora poco valorizzate le opportunità di accesso ai fondi per le polizze agevolate ed è, quindi, importante il nostro intervento di sensibilizzazione. Dal Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali ci aspettiamo ulteriori sforzi per assicurare su tutti i fronti, prima la resilienza e poi il rilancio del comparto”.