Banca Monte dei Paschi di Siena e Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano hanno firmato nei giorni scorsi un accordo per il pegno rotativo per agevolare gli investimenti delle aziende associate in un momento in cui per il settore vitivinicolo, nonostante il Covid-19, è fondamentale continuare a investire.
In sostanza il Vino Nobile di Montepulciano viene dato in “pegno” per finanziamenti con una ricaduta sulle imprese del territorio della denominazione toscana. Grazie alla nuova convenzione, infatti, Banca Mps potrà concedere ai produttori del Nobile un prestito per un importo pari all’80% del valore medio delle mercuriali pubblicate dalle Camere di Commercio al momento della domanda di finanziamento. La convenzione ha una durata triennale e garantisce tassi d’interesse stabili per l’intero periodo al fine di favorire il processo di valorizzazione della produzione vitivinicola della Docg Vino Nobile di Montepulciano. Il Consorzio ha invece il compito di garantire la stabilità del valore del vino per sostenere la domanda del prodotto, mantenendone la notorietà e il valore associato a un marchio di qualità.
“L’accordo raggiunto è frutto del consolidato rapporto tra Banca Mps e Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano per favorire l’accesso al credito delle aziende associate – commenta Alessandro Faienza, General Manager Area Territoriale Toscana di Banca Mps – ed è tanto più importante in un momento di difficoltà come quello che stanno vivendo i produttori del settore vitivinicolo alla luce dell’emergenza sanitaria in corso. Con il pegno rotativo la Banca conferma l’impegno a sostenere con aiuti concreti le aziende del territorio, espressione di qualità e simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo”.
“Questa misura rappresenta per l’ennesima volta la grande collaborazione che sussiste ormai da anni tra Banca Mps e il nostro Consorzio – dichiara Andrea Rossi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – e tra l’altro sottolinea in maniera ancor più evidente il valore che il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta, al punto che può essere riconosciuto da un istituto bancario così importante come un pegno, per l’appunto, per la cessione del credito alle imprese in un periodo in cui c’è ancor più bisogno di poter investire”.
Il pegno rotativo sui prodotti agricoli e alimentari a Denominazione di origine protetta (Dop) o a Indicazione geografica protetta (Igp) è uno strumento finanziario innovativo nel comparto del vino, previsto dal Decreto Cura Italia di marzo e predisposto successivamente con l’emanazione del Decreto attuativo del Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) per far fronte alla grave crisi di liquidità delle imprese agricole singole o associate dovuta all’emergenza sanitaria in atto. Misura finanziaria ormai rodata nel settore lattiero-caseario e in quello dei prosciutti di qualità, il pegno rotativo è ora esteso anche ai prodotti vitivinicoli per gestire le emergenze del comparto derivate dalla crisi post Covid-19. Secondo la nuova normativa l’azienda produttrice può sostituire le merci sottoposte al pegno con altre senza la necessità di rinegoziare il prestito puntando sulla qualità del vino certificato. Un pegno “rotativo”, quindi, dove la proprietà del bene non viene ceduta, ma rimane in capo al viticoltore.