Una buona notizia per il settore che arriva proprio nel momento del bisogno: il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha approvato il Piano di Regolazione dell’Offerta del Prosciutto di Parma per il triennio 2021-2023.
Il Piano, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021, è un fondamentale strumento strategico per lo sviluppo del comparto del Prosciutto di Parma nell’ambito dell’evoluzione del mercato alimentare italiano e mondiale. Come per il Piano precedente, l’obiettivo resta quello di favorire l’adeguamento tra domanda e offerta di prodotto sul mercato, in modo da assicurare una maggiore stabilità per l’intera filiera produttiva, nonché una maggiore tutela e valorizzazione della qualità del prodotto e del valore intrinseco della DOP a vantaggio anche del consumatore finale.
Oggi che l’economica globale vive una situazione di profonda incertezza e mette a rischio intere filiere alimentari tra cui anche quella del prosciutto DOP, il Piano di Regolazione offre al comparto del Prosciutto di Parma un orientamento per il futuro e si pone anche l’obiettivo di sanare gli squilibri dovuti all’emergenza sanitaria e quelli fisiologici propri del settore. È un progetto di primaria importanza da preservare negli anni per puntare a una crescita solida e costante e un generale benessere per tutto il comparto, dagli allevamenti, ai macelli, ai prosciuttifici.
Per gestire i volumi produttivi e garantire il giusto equilibrio sul mercato, abbiamo la necessità come produttori di avere un modello operativo che sappia guidarci prevenendo così danni alla filiera e a tutti i suoi operatori.
Con il tempo abbiamo imparato a muoverci seguendo le effettive potenzialità del mercato e la sua reale capacità di assorbimento scongiurando possibili situazioni di crisi dovute a uno sconsiderato aumento produttivo. Questo sistema ci permette di operare in modo equilibrato; un equilibrio che è venuto a mancare in passato e che tuttora minaccia di compromettere gravemente il settore a causa dell’emergenza sanitaria.
“Il Prosciutto di Parma – afferma Vittorio Capanna, presidente del Consorzio – rappresenta un significativo comparto del settore agroalimentare italiano con un giro d’affari complessivo di 1,5 miliardi di euro e un’importante filiera produttiva severamente colpita dalla pandemia a causa della chiusura del canale HoReCa e della riduzione di vendite al banco assistito della GDO, soprattutto nella prima ondata.
In questo contesto di difficoltà diffuse, i prodotti italiani di qualità devono ricorrere a qualsiasi azione o strumento che possa contribuire a sostenere l’impresa e la sopravvivenza stessa del proprio settore.
Siamo sicuri che questo progetto di programmazione produttiva potrà portare molti vantaggi a tutto il settore e vorrei pertanto ringraziare per il sostegno e la collaborazione il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e la Regione Emilia-Romagna e che in questo momento di difficoltà operativa anche per la Pubblica Amministrazione hanno approvato in tempi rapidi e con grande sensibilità e attenzione il nostro Piano di Regolazione dell’Offerta”.
“Il Piano di Regolazione dell’Offerta appena approvato – spiega Stefano Fanti, direttore del Consorzio – avrà durata triennale e gli obiettivi produttivi potranno essere rivisti annualmente al fine di massimizzare l’efficacia delle misure previste e allinearle alle mutevoli condizioni di mercato con specifico riferimento alla definizione del punto di equilibrio del comparto”.