Meno salmone e più prosciutti italiani e cotechino sulle tavole degli italiani.
È l’appello che viene lanciato da Confagricoltura Verona alla vigilia delle feste natalizie, che si profilano fortemente in sottotono a causa dei vincoli imposti a cenoni e pranzi in casa e fuori. Si stima infatti un calo nei consumi di cotechini e zamponi, prosciutti dop e prosciutti, oltre che di carne, formaggi, dolci e vini.
“Dopo mesi difficili dovuti all’emergenza Covid, che hanno visto in grande difficoltà la carne suina e in particolare prosciutti e salumi, arrivati a perdere il 70 per cento nelle vendite sugli scaffali, speravamo in un recupero durante le festività natalizie – spiega Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -.
Invece il Natale senza pranzi e cene rischia di dare un’altra botta al comparto, in particolare alla filiera suina che sta vivendo grande apprensione anche per l’avanzare della Peste suina. Ritengo che da parte di tutti debba esserci uno sforzo per sostenere i nostri produttori italiani e anche le imprese di trasformazione che producono prosciutti e salumi con lavorazioni d’eccellenza e carni al 100 per cento italiane. Già alcuni mesi fa avevamo chiesto ai supermercati di aiutare i prosciutti e i salumi italiani, promuovendo il prodotto con qualche sconto, visto che il prezzo dei tagli freschi di carne suina è notevolmente calato in questi due mesi. Ora chiediamo di scegliere per le tavole natalizie cotechini e prosciutti nostrani, anziché puntare su prodotti stranieri, meno sicuri sotto il profilo della tracciatura e della certificazione. Ricordo che possiamo vantare su una varietà e una qualità molto alta proprio vicino a casa nostra: dal prosciutto veneto berico euganeo alla sopressa vicentina. Ma ricordiamo che la zona di produzione del cotechino Modena igp, oltre all’Emilia Romagna interessa anche la nostra provincia”.
Il giro d’affari di zamponi e cotechini è stimato, a livello nazionale, in circa 28 milioni di euro per i soli prodotti Igp, che grazie ai disciplinari di produzione sono la migliore garanzia di lavorazione e conservazione delle carni. È il piatto d’eccellenza delle feste natalizie, storicamente accompagnato dalle lenticchie, ottimo auspicio per l’anno nuovo se consumato prima della mezzanotte di San Silvestro. In terra veronese viene spesso offerto con la pearà.
“Zamponi e cotechini sono stati messi al bando dai filoni salutisti e vegan – rimarca Ferrarese -, ma un buon menù delle feste il piacere della buona tavola e del gustare tanti buoni piatti della tradizione insieme ai nostri cari credo debba prevalere su diete e pregiudizi. Naturalmente, sempre con moderazione”.