“Dal 2013 non sono stati segnalati nel sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi casi di non conformità per la presenza di residui di glifosato negli alimenti o nei mangimi provenienti dal Canada”.
E’ quanto afferma il Commissario europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski, nella
risposta all’interrogazione della parlamentare europea Mara Bizzotto che chiedeva di
“rivedere urgentemente l’accordo CETA, bloccando le importazioni in UE di grano e carne
canadesi trattati”.
“La risposta data dal Commissario Wojciechowski – afferma ANACER, l’Associazione
Nazionale degli importatori di cereali – sgombra il campo da ogni dubbio sulla correttezza
delle importazioni di grano come abbiamo più volte ribadito”.
A proposito di grano, il Commissario rileva che non ci sono state segnalazioni di casi di non
conformità per la presenza di residui di glifosato da 7 anni a questa parte, ma nella risposta di Wojciechowski ci sono altri elementi utili anche per smentire le dichiarazioni rese da chi più volte ha additato le importazioni di grano dal Canada.
Il Commissario spiega che “dato che non è autosufficiente, l’Italia ha bisogno di importare
grano duro e il Canada è il principale paese terzo fornitore di grano per pasta, rappresentante, a seconda del prezzo, tra il 50 e il 70 % delle importazioni. Dopo il
minimo storico delle importazioni dal Canada nel 2018/2019, queste sono cresciute del
75 % circa nel 2019/2020 fino a raggiungere 1,2 milioni di tonnellate, tornando ai livelli
medi storici”.
“Tutte le importazioni dal Canada – afferma ancora il Commissario – devono soddisfare le
pertinenti norme dell’UE. Quelle di grano duro devono essere conformi alla legislazione
dell’UE in materia di pesticidi, mentre quelle di carne devono rispettare i requisiti dell’UE,
compreso il divieto di utilizzare promotori di crescita ormonali. Tali norme hanno continuato
ad applicarsi dall’entrata in vigore dell’accordo”.
Il trattato economico e commerciale globale (CETA) ha creato “opportunità di crescita degli
scambi commerciali sia per l’UE sia per il Canada. A tre anni dalla sua attuazione,
l’Italia ha beneficiato di un miglioramento della bilancia commerciale agricola, con un
avanzo commerciale netto con il Canada pari a 485 milioni di EUR nel 2019”.
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