ROMA – Ed a rimetterci, ancora una volta, è l’agricoltura. Guarda caso. Ma un caso proprio non è. C’è sempre un motivo, valido o meno valido, per sacrificare sull’altare dell’ingovernabilità il ministero di Via XX Settembre. Non avevamo dubbi.
L’agricoltura è un settore che per sua natura avrebbe (ha) bisogno di stabilità, a prescindere dalla pandemia in corso. Ma adesso ancora di più, con i mercati fermi, con l’export mutilato dal Covid, con la ristorazione chiusa e con le regioni a colori. L’agricoltura in questo anno, ormai, di coronavirus – lo abbiamo ripetuto un’infinità di volte – non si è mai fermata; i nostri agricoltori, le aziende, gli allevamenti hanno incessantemente continuato a produrre ed a portare sulle tavole cibo made in Italy. Con i problemi di sempre, che quelli restano anche in tempo di Covid: frutta sottocosto minata dalle importazioni che arrivano sugli scaffali della Gdo a prezzi stracciati; stessa situazione per l’olio d‘oliva; prezzo del latte (ovino e bovino); florovivaismo che ha subito molteplici chiusure; export e horeca che hanno penalizzato il vino e tanti prodotti di qualità. L’elenco potrebbe continuare. A tutto questo si aggiungono le difficoltà del Covid. Ristori? Risorse? Niente di tutto questo, il porcellino dell’agricoltura è vuoto, e la politica è completamente assente. Ora più che mai.
Anzi proprio nei giorni scorsi è venuto alla luce il taglio di risorse dal Recovery Plan, pari a 5 miliardi di euro, che fra l’altro era già in parte finanziato da fondi strutturali originariamente sottratti alla PAC (Politica agricola comune). Una riduzione netta di finanziamenti che non permetterà uno sviluppo dell’agricoltura italiana e bloccherà gli investimenti.
Invece, mentre le aziende hanno bisogno di certezze e di stabilità, arrivano le dimissioni della ministra Bellanova, nell’aria da ormai un mese, che danno all’intera agricoltura ancora maggiore instabilità.
Insomma, non serviva la riprova, e gli agricoltori italiani non ne sentivano certo il bisogno – a prescindere da quale possa essere il giudizio sull’operato di sedici mesi della ministra di Italia Viva – ma ancora una volta a fare spazio ad una crisi, o a nuove poltrone è proprio l’agricoltura.
E così vediamo, andando indietro nel tempo, che solo negli ultimi dieci anni abbiamo avuto ben sette ministri delle politiche agricole, che fanno venti dal 1990, ovvero un ministro ogni anno e mezzo. Alla faccia della stabilità auspicata, e della programmazione di cui un settore che deve sottostare ai tempi della natura ha bisogno.
LEGGI Crisi di Governo. Renzi ritira la Ministra Teresa Bellanova dall’esecutivo
TUTTI I MINISTRI DELL’AGRICOLTURA DELLA REPUBBLICA ITALIANA e tempo di permanenza
Teresa Bellanova – Italia Viva – 5 settembre 2019 – 13 gennaio 2021
Gian Marco Centinaio – Lega – 1 giugno 2018 – 5 settembre 2019
Maurizio Martina – Partito Democratico – 22 febbraio 2014 – 13 marzo 2018 (2 Governi)
Nunzia De Girolamo – Popolo delle Libertà 28 aprile 2013 – 27 gennaio 2014
Mario Catania – Indipendente – 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013
Francesco Saverio Romano – I popolari di Italia domani – 23 marzo 2011 – 16 novembre 2011
Giancarlo Galan – Il Popolo della Libertà – 16 aprile 2010 – 23 marzo 2011
Luca Zaia – Lega Nord – 8 maggio 2008 – 16 aprile 2010
Paolo De Castro – La Margherita – Partito Democratico – 17 maggio 2006 – 8 maggio 2008
Gianni Alemanno – Alleanza Nazionale – 11 giugno 2001 – 17 maggio 2006 (2 Governi)
Alfonso Pecoraro Scanio – Verdi – 26 aprile 2000 – 11 giugno 2001
Paolo De Castro – I Democratici – 21 ottobre 1998 – 26 aprile 2000 (2 Governi)
Michele Pinto – Partito Popolare Italiano – 18 maggio 1996 – 21 ottobre 1998
Walter Luchetti – Indipendente – 17 gennaio 1995 – 18 maggio 1996
Adriana Poli Bortone – Alleanza Nazionale – 11 maggio 1994 – 17 gennaio 1995
Alfredo Luigi Diana – Democrazia Cristiana – 21 marzo 1993 – 11 maggio 1994 (2 Governi)
Giovanni Angelo Fontana – Democrazia Cristiana – 28 giugno 1992 – 21 marzo 1993
Giovanni Goria – Democrazia Cristiana -13 aprile 1991 – 28 giugno 1992
Vito Saccomandi – Democrazia Cristiana – 27 luglio 1990 – 13 aprile 1991
Calogero Mannino – Democrazia Cristiana – 13 aprile 1988 – 27 luglio 1990 (2 Governi)
Filippo Maria Pandolfi – Democrazia Cristiana – 4 agosto 1983 – 13 aprile 1988 (4 Governi)
Calogero Mannino – Democrazia Cristiana – 1º dicembre 1982 – 4 agosto 1983
Giuseppe Bartolomei – Democrazia Cristiana – 18 ottobre 1980 – 1º dicembre 1982 (3 Governi)
Giovanni Marcora – Democrazia Cristiana – 23 novembre 1974 – 18 ottobre 1980 (7 Governi)
Antonio Bisaglia – Democrazia Cristiana – 15 marzo 1974 – 23 novembre 1974
Mario Ferrari Aggradi – Democrazia Cristiana – 8 luglio 1973 – 15 marzo 1974
Lorenzo Natali – Democrazia Cristiana -28 marzo 1970 – 8 luglio 1973 (4 Governi)
Giacomo Sedati – Democrazia Cristiana – 6 agosto 1969 – 28 marzo 1970
Athos Valsecchi – Democrazia Cristiana – 13 dicembre 1968 – 6 agosto 1969
Giacomo Sedati – Democrazia Cristiana – 25 giugno 1968 – 13 dicembre 1968
Franco Restivo – Democrazia Cristiana – 24 febbraio 1966 – 25 giugno 1968
Mario Ferrari Aggradi – Democrazia Cristiana – 5 dicembre 1963 – 24 febbraio 1966 (2 Governi)
Bernardo Mattarella – Democrazia Cristiana – 22 giugno 1963 – 5 dicembre 1963
Mariano Rumor – Democrazia Cristiana – 16 febbraio 1959 – 22 giugno 1963 (4 Governi)
Mario Ferrari Aggradi – Democrazia Cristiana – 2 luglio 1958 – 16 febbraio 1959
Emilio Colombo – Democrazia Cristiana – 6 luglio 1955 – 2 luglio 1958 (2 Governi)
Giuseppe Medici – Democrazia Cristiana – 19 gennaio 1954 – 6 luglio 1955 (2 Governi)
Rocco Salomone – Democrazia Cristiana – 16 luglio 1953 – 19 gennaio 1954 (2 Governi)
Amintore Fanfani – Democrazia Cristiana – 26 luglio 1951 – 16 luglio 1953
Antonio Segni – Democrazia Cristiana – 14 luglio 1946 – 26 luglio 1951 (5 Governi)