ROMA – Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2020 sono aumentate nelle quantità di 165.000 tonnellate (+0,9%) e nei valori di 92,8 milioni di euro (+1,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo sottolinea Anacer.
Riguardo ai cereali in granella si registrano arrivi complessivi per 11,8 milioni di tonnellate,(+0,8% rispetto al 2019), di cui 8,08 mio/t in provenienza dai Paesi dell’Unione Europea (+3,7%), e 3,75 mio/t importate dai Paesi terzi (-4,9%). Tra i singoli cereali si rileva l’incremento delle importazioni di grano duro (+521.000 t) e la riduzione del mais (-398.000 t) e dell’orzo (-51.000 t). Con circa 4,1 milioni di tonnellate gli arrivi di grano tenero si confermano ai livelli dell’anno precedente (-0,2%). Si registra il calo delle importazioni di farine proteiche vegetali (-95.000 t pari a -4,3%) e l’incremento delle importazioni di semi oleosi (+117.000 t, +5,5%). Le importazioni di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso) diminuiscono di 9.100 tonnellate (-4,7%).
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi 10 mesi del 2020 sono risultate in aumento nelle quantità di 350.000 t (+9,4%) e nei valori di 362,3 milioni di Euro (+11,9%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Si confermano in aumento le vendite all’estero di pasta che raggiungono 1,9 milioni di
tonnellate (+15% rispetto al 2019), di cui 1,16 mio/t destinate ai Paesi dell’UE (+11%) e 0,75 mio/t destinate ai Paesi terzi (+21%). Tra gli altri prodotti si evidenzia l’incremento delle esportazioni di riso (+66.000 t, considerate nel complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso) e dei mangimi a base di cereali (+18.500 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi dieci mesi del 2020 un esborso di valuta pari a 4.896,1 milioni di Euro (4.803,3 nel
2019) ed introiti per 3.411,6 milioni di Euro (3.049,3 nel 2019). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.484,5 milioni di Euro, contro -1.754,0 milioni di Euro nel 2019.