“Mi piacerebbe tanto fare il ministro dell’agricoltura”.
Certo a chi non piacerebbe. Anche alla star del giorno, quell’Alfonso Lello Ciampolillo che ieri sera ha votato proprio al fotofinish la fiducia (n.155) a Conte. Il sentore pugliese, ex M5S e da un anno nel Gruppo Misto, è stato protagonista del convulso finale per la fiducia al Senato.
Niente di male nel proporsi alla guida delle politiche agricole. Anche perché si ritiene molto vicino ai temi rurali. Il suo nome è ben noto, ad esempio, agli olivicoltori pugliesi.
Ciampolillo a fine 2018 aveva eletto a residenza parlamentare il suolo – facendosi cedere in comodato gratuito una porzione di terreno – dove si trovava un olivo malato di Xylella, con l’obiettivo di salvare la pianta dall’abbattimento. Perché secondo il senatore barese la xylella non sarebbe la causa dei disseccamenti che hanno devastato l’olivicoltura pugliese, e dunque le eradicazioni sarebbero inutili. Per curare le piante aveva proposto il sapone.
“Giù le mani dall’ulivo di Cisternino!” aveva scritto sul suo profilo facebook il senatore negazionista: “Ho depositato questa mattina una diffida per impedire l’abbattimento dell’ulivo della contrada Termetrio a Cisternino. Un ulivo risultato positivo a Xylella Fastidiosa oltre un anno e mezzo fa e oggi ancora perfettamente verde. Testimone, forse per alcuni scomodo, della non corrispondenza tra la presenza di Xylella e il disseccamento, nonché della possibilità di convivere con il batterio e di preservare quindi il nostro prezioso patrimonio olivicolo”. Inoltre aveva aggiunto: “….Vorrei ricordare ai fautori delle ruspe che qui stiamo rischiando di barattare l’inestimabile valore ambientale, paesaggistico e culturale di questi territori con la vana promessa di un guadagno per pochi”.
Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari, al tempo chiedeva a M5S di prendere le distanze: “Sappiamo che il Movimento a parole dice di essere favorevole a limitare l’avanzata del batterio però poi nei fatti abbiamo situazioni come quella del senatore Ciampolillo che non è stato espulso dal Movimento per cui dobbiamo ritenere che il Movimento, di fatto, avalli queste posizioni che provocano l’avanzata del batterio”.
Ma Ciampolillo è anche un ultras vegano – tutto verificabile anche nel suo profilo facebook -, che oltre a prendersela con gli allevamenti, ma anche con il premier Conte – in Usa ai vertici del clima intento a mangiare un hamburger -; attacca anche chi beve latte vaccino, dando “voce” persino ad un vitello: “Ciao Vegetariano, saresti così gentile da spiegarmi perché ti ostini a bere il latte di mia madre? So che ti hanno ingannato. Sul libro di scuola delle elementari c’era scritto che esistono le “mucche da latte”. È falso. Non esistono. Mia madre è stata inseminata artificialmente perché tu potessi bere un bicchiere di latte di mucca o mangiare la mozzarella sulla pizza. Voglio che tu sappia che non sei un vitello, che non sei un lattante e che il latte di mia madre è tossico per la tua specie”.
Tralasciando altre bizzarre teorie (come la cannabis anti coronavirus) del senatore che ha salvato Conte, e che oggi si propone per sostituire la renziana Bellanova al dicastero di Via XX Settembre; attendiamo che si arrivi in tempi rapidi ad un ministro che prenda sul serio le problematiche del settore e che, con serietà, provi a risolverle. C’è un sistema socio-economico da tutelare e da promuovere nel mondo; altro tempo da perdere non ne vediamo. L’agricoltura italiana e l’agroalimentare hanno già pagato un prezzo troppo alto al teatrino della politica, sempre e solo sulla pelle degli agricoltori.