E’ uscito a dicembre 2020 il volume di Lucia e Luciana Bigliazzi “I grani, i pani e i popoli. Le antiche varietà di frumento, le biade, le piante esotiche descritte da Saverio Manetti (1765) con le annotazioni autografe dell’autore” (Edizioni Polistampa).
Saverio Manetti (1723-1784) fondatore con altri dell’Accademia dei Georgofili (1753), segretario e professore di Botanica presso la Società Botanica Fiorentina e poi Cruscante, dava alle stampe nel 1765 un suo trattato dal titolo Delle diverse specie di Frumento e di Pane siccome della panizzazione (…), suddiviso in dieci Articoli, con il preciso scopo di contribuire a risolvere l’endemica e tragica carenza di grano a cui seguivano terribili carestie che sistematicamente decimavano la parte più povera della popolazione. Questa tragica situazione sociale ed economica aveva spinto studiosi, medici e botanici a studiare e ricercare strumenti per far fronte a tutto ciò e Manetti fu fra questi dando alle stampe presso la tipografia di Francesco Moücke il suo trattato.
Non pago tuttavia di quanto scritto, Manetti per almeno tre lustri continuò a studiare e a raccogliere informazioni che registrò su numerosissime carte e cartigli interfoliati nonché sui margini delle pagine a stampa di ben tre copie dell’edizione 1765 (oggi in unico volume conservato nella Biblioteca dei Georgofili) che costituirono la base di partenza per la sua ampia e complessa rivisitazione del testo in vista di una seconda edizione che però non trovò realizzazione.
Lucia Bigliazzi e Luciana Bigliazzi hanno curato la seconda edizione degli Articoli I (Del Grano e sue Specie), V (Del Pane tanto semplice, che composto (…) fatto generalmente di Biade (…), VIII (Di alcune qualità di Pane insolito a noi, ma di uso appresso qualche Nazione straniera (…) condotta sull’ultima revisione del testo della Copia ritenuta dalle curatrici come la più completa sia per la sua consistenza fisica, sia per la ricchezza di note manoscritte e integrazioni al testo riportatevi dall’Autore.
Il libro è disponibile in libreria o presso l’Editore Polistampa