SIENA – L’impianto accusatorio della Procura si fondava su una presunta frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine attraverso falsificazioni amministrative e con la commercializzazione di vino Brunello e Rosso di Montalcino prodotto senza rispettare il disciplinare. Invece il Tribunale di Siena non è stato dello stesso avviso.
Si è concluso così, il 22 gennaio, il procedimento penale innanzi al Tribunale di Siena che ha visto costituito, assistito dall’avvocato Francesca Piroli del Foro di Siena, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino come parte civile, nei confronti di due imputati per reati di frode.
Riservandosi di prendere visione delle motivazioni della sentenza emessa dal giudice Luciano Costantini che si è pronunciato a favore dell’assoluzione di entrambi gli imputati, e al fine di valutare eventuali ulteriori passi da compiere, il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, “pur profondamente amareggiato dall’inaspettato esito processuale, ribadisce e rinnova il proprio impegno costante nello svolgimento delle funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e dei soci consorziati, nonché di protezione delle denominazioni Doc e Docg”.