VERONA – “Sanità del mais e benessere del suino: facciamo il punto”.
È questo il titolo di un webinar che la rivista L’Informatore Agrario ha organizzato in collaborazione con KWS Italia Spa, nota azienda sementiera con sede a Forlì e Centro ricerca per il sud Europa a Monselice, provincia di Padova dove, investendo circa il 20% del suo fatturato, studia e crea nuovi ibridi di mais, oltre che di barbabietola, per ottenere varietà più resistenti a malattie e avversità climatiche sempre più frequenti.
L’evento si terrà venerdì 12 febbraio a partire dalle ore 16.30 e sarà moderato da Lorenzo Andreotti, giornalista de L’Informatore Agrario.
“La presenza di micotossine nella granella di mais costituisce un notevole problema non solo per l’alimentazione umana, ma anche per quella animale – spiega Daniel Grandis, Responsabile agronomico KWS Sud Europa – In questo caso specifico per quella destinata ai suini. È noto infatti che la presenza di micotossine nel mais condiziona la produttività degli animali, obbligando gli allevatori ad affrontare maggiori costi di alimentazione e farmaci con un indubbio danno alla redditività aziendale. Grazie al suo moderno Centro di ricerca, KWS sta lavorando da tempo alla creazione di ibridi di mais che non solo garantiscano una maggiore produttività, ma soprattutto dimostrino una grande tolleranza alle micotossine, che per noi è l’obiettivo principale”.
Secondo i dati elaborati dall’Istat, nel decennio che ci siamo lasciati alle spalle le superfici italiane coltivate a mais hanno registrato un calo di circa 300mila ettari compromettendo il tasso di autosufficienza che il nostro Paese poteva vantare e determinando di conseguenza un livello di approvvigionamento estero oscillante intorno al 55%.
“Si tratta purtroppo di un trend che ci espone all’importazione di mais proveniente da Paesi dove le coltivazioni prevedono spesso e ancora l’impiego di prodotti chimici che l’Italia ha bandito da 20 anni, a cui si aggiunge la quasi totale assenza dei severi controlli che invece vengono applicati da noi – sottolinea Grandis – Le cause che hanno determinato la forte riduzione degli ettari coltivati a mais nel nostro Paese hanno diverse origini, non ultima quella legata al problema delle micotossine. Anche per questo KWS ritiene che la creazione di ibridi di mais più produttivi, ma soprattutto tolleranti ai patogeni fungini, potrebbe contribuire al ritorno di un numero crescente di ettari coltivati. L’impegno pluriennale dell’azienda ha portato alla realizzazione del marchio Mycontrol all’interno del quale si contano tre varietà che in condizioni medie manifestano una tolleranza superiore ai funghi del genere fusarium. La sperimentazione di questi ibridi è iniziata otto anni fa e da quattro sono in commercio. Lo screening e la valutazione svolta in campo dal Gruppo di lavoro del professor Roberto Causin del Dipartimento di fitopatologia dell’Università di Padova ne ha certificato la sanità in termini assoluti nei confronti del deossinivalevolo, più conosciuto come Don e una buona tolleranza nei confronti delle fumonisine rispetto alle genetiche più coltivate in Italia”.
Con l’organizzazione del webinar del 12 febbraio prossimo l’Informatore Agrario e KWS Italia Spa danno seguito a una collaborazione di lunga durata che in questa occasione pone al centro la suinicoltura, uno dei settori più importanti dell’agroalimentare italiano oggi protagonista di una profonda crisi determinata anche dalle conseguenze della pandemia, sottolineando la centralità della rivista leader nel panorama agricolo italiano e di un’azienda che guarda al futuro puntando a sviluppare un concetto di filiera da cui oggi non si può più prescindere.
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