ROMA – Entrare nel merito del Recovery Fund e, in particolare, fare il punto su tutte le novità per il settore agricolo, le imprese e i cittadini, contenute nella legge di Bilancio e nel Piano nazionale Transizione 4.0. Questo l’obiettivo dei seminari, online, tenuti oggi da Cia-Agricoltori Italiani per guidare il mondo associativo tra le opportunità fiscali orientate a più innovazione e competitività.
Nella rassegna dedicata dagli uffici Cia a legge di Bilancio e provvedimenti di fine anno, e quindi alle misure messe in campo dal Governo nel 2021 segnato dalla pandemia, anche le azioni portate avanti, in parallelo, da Cia a livello istituzionale con l’obiettivo di tutelare, attraverso ristori ed esoneri, il reddito e la continuità produttiva del settore agricolo, agroalimentare e agrituristico, non salvi dalla crisi socio-economica causata dalle restrizioni per il Covid.
Nel focus, infatti, anche il nuovo credito d’imposta per spese di investimento in beni materiali e immateriali nuovi, che grazie all’intervento di Cia, ha sostituito attraverso la legge di Bilancio 2020, super ammortamento e iper ammortamento. Il credito d’imposta “Transizione 4.0” si inserisce nell’ambito del “Piano Industria 4.0” e la legge di Bilancio 2021, ha sottolineato Cia, ne ha confermato la valenza strategica ampliandone l’efficacia temporale fino al 31 dicembre 2022. Un’opportunità importante anche per gli imprenditori agricoli che potranno beneficiarne indipendentemente dalla forma giuridica dell’attività e dal regime contabile e fiscale adottato.
Su “Transizione 4.0” e credito d’imposta in ambito agricolo, il contributo importante ai seminari online di Cia, è arrivato anche del ministeri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Centrate le finalità della misura e gli obiettivi strategici per incentivare l’innovazione da parte delle Pmi, ma anche i margini d’azione dell’agricoltura tra Pac e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“La legge di Bilancio -è intervenuto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- fa i conti con un momento particolare per l’Italia, ma anche strategico per l’opportunità rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le cui iniziative hanno il grande onere di farsi catalizzatore sinergico delle misure adottate dal governo”.
Tempestività e dinamicità, le qualità ora necessarie all’Italia.
“I 209 miliardi a disposizione da qui ai prossimi 5 anni – ha precisato Scanavino – sono un volano importante che, però, richiede di agire ora. E’ questo il momento per sostenere la ripresa e occorre farlo con velocità per impedire il deterioramento del tessuto produttivo. I tempi di esecuzione dei provvedimenti rischiano di vanificare la forza delle risorse e l’efficacia del PNRR, in particolare, determinante per il futuro di imprese, famiglie, giovani, poggia sulla garanzia di capacità progettuale ed esecutiva.
E’ in questo contesto che il ruolo delle organizzazioni di categoria -ha infine aggiunto il presidente di Cia- resta cruciale nelle interlocuzioni con le istituzioni e noi continueremo con puntualità a intervenire per dare voce al settore agricolo, ma anche ai cittadini, dalle aree rurali alle grandi città”.
Sono intervenuti: Mario Fiorentino, dirigente Generale MISE – Direzione Generale per la Politica Industriale. L’innovazione e le PMI; Marco Calabrò, dirigente Direzione Generale Politica industriale, innovazione e piccole medie imprese – MISE e Fabio Pierangeli, segreteria Tecnica del Dipartimento Politiche Europee e internazionali e dello sviluppo rurale – Mipaaf. Per Cia: Ufficio Legislativo; Ufficio Lobby e Rapporti con il Parlamento; Uffici e Strutture del Sistema Cia competenti per materia; Ufficio Fiscale e Ufficio Credito del Sistema. Il direttore Generale Claudia Merlino e il presidente nazionale, Dino Scanavino.