ROMA – L’Italia è il terzo produttore di pomodoro fresco destinato alle conserve rappresentando, nel 2020, il 13% della produzione mondiale e il 53% di quella europea; il fatturato industriale ammonta a 3,5 miliardi di euro, di cui 1,8 provengono dalle esportazioni.
Secondo i dati diffusi dalle Organizzazioni Interprofessionali del pomodoro da industria, segnatamente quella del Bacino Centro-Sud e quella del Bacino Nord, nel 2020 sono stati conferiti all’industria circa 5,16 milioni di tonnellate di pomodoro fresco.
L’Italia si conferma inoltre il primo paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale e il 60% circa delle conserve rosse lavorate in Italia viene esportato. In Italia, la campagna di produzione dell’estate 2020 si è chiusa con un incremento (+8% rispetto al 2019) dei quantitativi conferiti all’industria conserviera nazionale. In alcune aree del Nord, la fase agricola della filiera è stata premiata da rese per ettaro alte mentre in alcune zone del Sud, in particolare in provincia di Foggia, la resa areica è stata penalizzata dalla scarsa disponibilità di acqua per l’irrigazione.
Le industrie, sia al Nord sia al Sud, hanno lamentato una resa della materia prima in prodotti finiti inferiore alla media e quindi, per garantire gli elevati standard qualitativi di passate, pelati, polpe e pomodorini è stato necessario impiegare maggiori quantità di pomodoro fresco.