ROMA – “Il forte sviluppo della filiera brassicola verificatosi nell’ultimo decennio ha messo in evidenza la necessità di riuscire ad avere maggiori quantità di luppolo di origine nazionale, così da dare agli agricoltori la possibilità di fregiarsi di un prodotto 100% italiano; ad oggi, infatti, tutte le birrerie agricole utilizzano per lo più malto italiano, ottenuto dalla coltivazione di orzo nazionale, e il luppolo è rimasto l’unico ‘ingrediente’ che i produttori fanno fatica a reperire nel nostro Paese”.
Lo ha ricordato la Copagri intervenendo all’odierna riunione del Tavolo di filiera del luppolo, svoltasi in videoconferenza al Mipaaf alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate.
“A fronte della notevole e costante crescita della filiera brassicola, infatti, che conta oltre mille microbirrifici, distribuiti lungo tutto la Penisola e concentrati soprattutto nelle regioni centro-settentrionali del Paese, la superficie a luppolo in Italia ammonta a poco meno di 60 ettari, coltivati da circa un centinaio di aziende agricole con una superficie media di poco più di mezzo ettaro”, ha osservato la Copagri, evidenziando la necessità di incrementare la produzione nazionale puntando sulla ricerca e sull’aggregazione tra birrifici.
“Il comparto brassicolo rappresenta uno dei settori più dinamici dell’economia italiana, caratterizzato da un alto livello di innovazione e di imprenditoria giovanile, e va pertanto sostenuto, anche nell’ottica della diversificazione del reddito, continuando a lavorare per fare sistema tra la politica, il mondo della ricerca e quello delle associazioni di categoria e dei produttori, così da andare a chiudere la filiera nazionale e sopperire alla carenza di materie prime, quali orzo e luppolo, necessarie per la produzione di birre 100% italiane”, ha rimarcato la Confederazione Produttori Agricoli.
“E’ in questa direzione, quindi, che andranno impiegate le risorse previste dalla manovra 2021, che nell’ambito del Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere agricole reca specifici interventi per la filiera brassicola; analoghi intenti dovranno poi animare i contenuti del Piano di settore per lo sviluppo della filiera luppolicola, cui spetterà il delicato compito di rispondere al sensibile aumento di interesse da parte dei consumatori nei confronti delle birre artigianali e di soddisfare la domanda di luppolo di provenienza nazionale, stimabile in un fabbisogno di circa 3500 tonnellate annue”, ha concluso la Copagri.