ROMA – Responsabilità verso la collettività, rispetto per l’ambiente e competenze tecniche e tecnologiche sempre più marcate richiedono un Albo per tutti coloro che vendono servizi agromeccanici agli agricoltori.
Si conferma ancora una volta vivace la dinamica della componente non strettamente agricola delle attività aziendali, che viene definita come “diversificazione”.
Il valore congiunto della produzione delle attività di supporto e secondarie ha ormai consolidato l’incidenza del 20% sulla produzione agricola totale.
Le aziende agricole, di fronte ai rischi derivanti dalle pressioni esterne e dai cambiamenti del contesto socioeconomico, rafforzano sempre di più i servizi e le attività non strettamente agricole.
Il Crea (L’agricoltura italiana conta 2020) ha stimato il valore raggiunto dal contoterzismo agromeccanico in 3.210 milioni di euro con una crescita dell’1,7% tra il 2018 e il 2019. Nel complesso delle attività secondarie di supporto al reddito, il contoterzismo incide per il 45,8%. Tra le altre attività di supporto all’agricoltura sempre più adottate dalle aziende agricole ci sono la prima lavorazione dei prodotti agricoli, che torna a crescere (+3%) e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
“Tale crescita economica del contoterzismo in agricoltura necessita un innalzamento del livello di professionalità delle cosiddette attività connesse attraverso la creazione di un Albo nazionale degli agromeccanici”, è il commento del Direttore tecnico dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI Roberto Scozzoli.
“Quando un agricoltore mette al servizio le sue competenze, attrezzature e trattoristi-operatori sempre più qualificati a un’altra azienda agricola, smette di essere un agricoltore, e diventa contoterzista, cioè un un artigiano che vende una tecnica appresa, ha responsabilità diverse rispetto alla società e per questo deve rispondere a normative differenti, proprio come già accade ai contoterzisti puri che, anno dopo anno, costruiscono il proprio fatturato principalmente sull’attività agromeccanica svolta per altri”.
Tutti i servizi agromeccanici devono poter essere certificati e regolati da un Albo professionale.
“Tutti gli anni il suolo viene ristrutturato per le nuove semine, il contoterzista si prende poi cura delle piante man mano che crescono, difendendole da parassiti, funghi e malattie. Le nutre e le accompagna fino al raccolto, quando l’agricoltore, ancora una volta, lo chiamerà affinché non venga sprecato un solo frutto o una sola spiga e il suolo sia lasciato in buone condizioni per le successive semine. Per tutta questa tecnica e conoscenza non basta un patentino, occorre un Albo fatto di professionisti sempre aggiornati, che offrano garanzie agli agricoltori, ai lavoratori, all’ambiente e ai cittadini”, prosegue Scozzoli che conclude ricordando come “i contoterzisti, investendo costantemente in tecnologie innovative e in personale qualificato, sono la via maestra per raggiungere standard elevati di salubrità ambientale e alimentare”.