BOLOGNA – La transizione energetica diviene realtà. Venti aziende agricole fondatrici, eccellenze nella produzione dell’alimentare di qualità, hanno siglato oggi a Bologna l’atto costitutivo della società cooperativa “Verdemetano”, la prima cooperativa agricola con lo scopo di aggregare e valorizzare la produzione di biometano ottenuto da sottoprodotti agricoli, effluenti zootecnici e colture sostenibili, in linea con il processo di decarbonizzazione dei trasporti intrapreso dall’Italia e dall’Unione Europea.
La cooperativa “Verdemetano”, nata dall’esperienza maturata da CGBI, realtà cooperativa impegnata nella produzione di biogas dopo la riconversione del settore bieticolo-saccarifero, che rappresenta attualmente il secondo gruppo italiano per potenza istallata, ha definito anche gli asset strategici: 130 milioni di investimenti, una capacità produttiva annua di 100 milioni di metri cubi di biometano, in grado di alimentare oltre 2.000 camion a bio-LNG e ridurne le emissioni di CO2 fino al 95%.
“Aggregare per valorizzare, questa la mission di Verdemetano – spiegano i promotori Gabriele Lanfredi (CGBI – Confederazione generale bieticoltori italiani) e Piero Gattoni (CIB – Consorzio Italiano Biogas) – attraverso partnership forti nel mercato dei biocarburanti avanzati, con una campagna di comunicazione che punti a valorizzare un prodotto rinnovabile 100% Made in Italy. Verdemetano è la prima aggregazione produttiva di biometano agricolo, aperta a tutti i futuri produttori di biometano che intenderanno far parte di questo ambizioso progetto agroindustriale che distribuirà il prodotto dei soci. Inoltre – concludono i promotori – la cooperativa concorrerà anche alla realizzazione dei progetti di sostenibilità dei propri clienti, soprattutto le società quotate in borsa, garantendo loro gli alti standard richiesti dal mercato in tema di sostenibilità”.
Nel corso della mattinata si è tenuto il consiglio di amministrazione della cooperativa Verdemetano che ha nominato il presidente Piero Gattoni e il vicepresidente e amministratore delegato Gabriele Lanfredi.
La presenza capillare sul territorio, il numero di soci, la forza organizzativa, la lunga esperienza maturata negli anni, sono le componenti essenziali di questo ambizioso progetto che testimonia la concreta volontà di alcune eccellenze del settore agricolo di tracciare la strada della transizione agroecologica.