DONORATICO – Un carciofo con zero residui e cento per cento toscano.
Arriva dalla fertile Val di Cornia, in provincia di Livorno, e a metterlo in commercio è Terre dell’Etruria, la più grande realtà imprenditoriale agricola della Toscana, leader regionale della produzione e commercializzazione del carciofo Terom.
Settanta gli ettari dedicati alla coltivazione del carciofo varietà Teron (di cui 50 ettari a residuo zero), per una produzione annua di 3 milioni di capolini.
Sono 20 ad oggi i soci che producono e conferiscono il prodotto pronto per essere lavorato e distribuito.
Il territorio della Val di Cornia è particolarmente vocato alla coltivazione del Carciofo Terom e in questo areale si trovano contemporaneamente tutte le caratteristiche pedoclimatiche idonee alla coltivazione del carciofo. Nel corso degli anni, inoltre, si è sviluppata una notevole professionalità tecnica-agronomica.
“La missione di Terre dell’Etruria è quella di fornire ogni giorno prodotti di qualità senza residui” sottolineano dall’azienda con sede a Donoratico.
I carciofi zero residui usciranno sul mercato (dalla metà di marzo) con un packaging ed etichetta rinnovati, con un bollino facilmente riconoscibile “zero residui” e “toscano per natura”.
“Il consumatore grazie alCodice QR – afferma il responsabile ortofrutta Paolo Simonelli – potrà verificare il luogo di produzione, l’azienda e i quantitativi prodotti. Il tutto, secondo i principi che da sempre ci contraddistinguono: salubrità, territorialità e professionalità”.
Il prodotto sarà commercializzato attraverso i canali della distribuzione organizzata e tramite i suoi punti vendita.
Zona di produzione
Il territorio della Val di Cornia è quello che risulta essere tradizionalmente vocato alla coltivazione del Carciofo var.Terom. In questo areale si trovano contemporaneamente tutte le caratteristiche pedoclimatiche idonee alla coltivazione del carciofo e negli anni si è sviluppata una notevole professionalità tecnica-agronomica.
Il Metodo di Produzione
I produttori seguono un disciplinare di produzione redatto dallo staff tecnico di Terre Etruria.
Il metodo di produzione su cui si basa il disciplinare Residuo Zero Carciofo è quello dell’agricoltura integrata che prevede l’utilizzo di tecniche e mezzi compatibili con la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare, assicurando contemporaneamente l’ottenimento di un prodotto quale il Carciofo di elevata qualità e a residuo zero certificato.
L’obiettivo – spiegano dalla Cooperativa – è quello di operare mediante la razionalizzazione dell’uso di prodotti fitosanitari, la conservazione del suolo mediante il contenimento dell’erosione ed il mantenimento della fertilità, l’adozione di adeguati programmi di fertilizzazione, l’uso razionale delle risorse idriche attraverso l’adozione di tecniche irrigue ad alto indice di efficienza.
Per quanto concerne le linee guida generali, si fa riferimento al Disciplinare Regionale Produzione Integrata 2019 della Regione Toscana.
Per produzione integrata si intende quel sistema di produzione agro-alimentare che utilizza tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa dalle avversità delle produzioni agricole.
TERRE DELL’ETRURIA, COLOSSO DELL’AGRICOLTURA TOSCANA
Terre dell’Etruria è il risultato di una serie di aggregazioni di diverse cooperative, avvenute nel corso degli anni, e che trae origine dalla Cooperativa Produttori Donoratico, fondata nel 2014.
Sono 3.500 le aziende agricole associate a Terre Etruria, che dispone di 17 punti vendita dislocati nelle aree maggiormente produttive della Toscana.
I numeri dell’O.P. Ortofrutta (Organizzazione Produttori) – 2 centrali ortofrutticole –110 soci conferitori e 79.500 quintali di prodotto lavorato fresco con quasi 10 milioni di euro di fatturato. Rappresenta la più importante realtà imprenditoriale del mondo agricolo toscano.
La realtà di Terre dell’Etruria comprende inoltre la produzione di olio extravergine d’oliva con, 70mila quintali di olive molite e 4 frantoi. Il vino con 6.500 quintali di uve conferite e lavorate e 1 cantina. Per i cereali può contare su oltre 1.000 soci conferitori 395mila quintali conferiti, 29mila quintali di prodotti biologici 16 centri di stoccaggio.