CASERTA – Dall’analisi del monitor Intesa SanPaolo sull’export dei distretti industriali, emerge la straordinaria resilienza del comparto della mozzarella di bufala campana DOP.
In un 2020 segnato drammaticamente dalla pandemia, la filiera lattiero-casearia italiana perde terreno nei primi novi mesi (ultimo dato disponibile) con un -4,3%.
L’unico distretto in controtendenza è proprio quello della Bufala Campana, che già aveva chiuso il primo semestre con un +1,3%, nonostante il blocco del canale horeca, apprezzata soprattutto in Francia (+16,6%).
«Solo il distretto della Mozzarella di bufala campana – scrivono gli analisti – è riuscito nel trimestre estivo a portare a casa un risultato positivo, grazie alla parziale riapertura delle attività di ristorazione anche all’estero, non sufficiente tuttavia a recuperare le perdite dei mesi precedenti».
Anche nel terzo trimestre la mozzarella Dop si consola e registra un lusinghiero +6,9%, ma si fanno sentire ancora le difficoltà legate al lockdown.
Più in generale le vendite estere segnalano un +2,3% complessivo nel terzo trimestre 2020 trainato da pasta e dolci. In ripresa il vino ma il bilancio dell’anno resta negativo.
I distretti agroalimentari italiani nel terzo trimestre del 2020 hanno realizzato nel complesso oltre 5 miliardi di euro di vendite all’estero (+2,3% rispetto allo stesso periodo del 2019).
Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno è positivo per oltre 430 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,1% tendenziale).
Il rapporto è curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.
Altre analisi confermano la ripresa dei prodotti agroalimentari Made in Italy, unico segmento che cresce sull’export, tanto da far segnare nel 2020 il massimo storico di sempre con un valore di 46,1 miliardi spinto dal successo della dieta mediterranea sulle tavole mondiali nonostante i pesanti limiti della pandemia Covid.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel 2020 che evidenziano un aumento delle esportazioni agroalimentari nazionali dell’1,8% in netta controtendenza al crollo generale del 9,7%.