ROMA – “Siamo a fianco dell’Ente Risi nelle richieste avanzate e assicuriamo il nostro pieno appoggio alle iniziative che tutelino le nostre imprese del comparto, garantendo al contempo il rispetto dei diritti umani”.
E’ quanto afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’indomani del Consiglio Affari Esteri europeo, che ha condannato il colpo di stato militare in Myanmar del 1° febbraio scorso e annunciato la possibilità di intraprendere iniziative restrittive contro i responsabili del golpe e i loro interessi economici.
A riguardo l’Ente Risi ha chiesto ufficialmente al Ministero degli Esteri di adottare azioni che, oltre a contrastare gli effetti del colpo di stato, tutelino la risicoltura italiana ed europea rispetto all’aumento dell’export di riso Japonica dal Myanmar verso la Ue (dalle 31.500 tonnellate del 2018 alle 158.700 tonnellate del 2020 – fonte: ER)
In quanto beneficiario delle concessioni previste per i Paesi Meno Avanzati, il Myanmar vende infatti all’Europa importanti quantitativi di riso senza dazio, con un aumento esponenziale delle quote negli ultimi due anni.
Confagricoltura ritiene pertanto che le istituzioni europee debbano ripristinare i dazi sul riso dal Myanmar, evidenziando al contempo che questa misura non andrebbe comunque a scalfire i diritti degli agricoltori birmani.