ROMA – Dopo il netto calo all’inizio dell’anno, le vendite di macchine e attrezzature per il gardening hanno registrato un costante recupero nei mesi estivi e autunnali, raggiungendo un picco nell’ultimo trimestre che porta il bilancio finale ad un attivo del 3,3%.
L’impennata di vendite registrata nell’ultimo trimestre 2020 (+34,5%) riporta in attivo il mercato delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde, sottolinea FederUnacoma.
Il settore, che aveva subito un crollo nel primo trimestre (-24,4%), anche a causa del blocco delle attività produttive e commerciali conseguente all’emergenza sanitaria, ha visto un progressivo recupero nei mesi estivi e autunnali (+12,4% nel secondo trimestre, +21,9% nel terzo) per arrivare al picco di vendite nel periodo ottobre-dicembre.
La media fra il dato negativo di inizio anno e i successivi recuperi porta ad un bilancio finale in attivo del 3,3%, in ragione di 1.318.000 articoli venduti (dalle macchine semoventi per le manutenzioni verdi fino ai singoli attrezzi per il giardinaggio) che rappresentano per il settore il miglior risultato negli ultimi sei anni.
L’andamento del mercato
Secondo i dati forniti dall’associazione dei costruttori italiani Comagarden sulla base dell’indagine sul gruppo statistico Morgan, risulta differenziato per tipologia di prodotto, con andamenti positivi per motoseghe (+10% in ragione di 355 mila unità vendute), trimmer (+10,6% per 66 mila unità) e tagliasiepi (+8,7% in riferimento a 101 mila unità), e andamenti negativi per i rasaerba (-6%, in ragione di 258 mila unità) mentre in linea con l’anno precedente risultano gli acquisti di decespugliatori (-0,9% con 265 mila unità).
“Il mercato delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde – spiega Renato Cifarelli, presidente di Comagarden – risente sia dell’andamento dell’economia sia dei fattori climatici, per la vegetazione ma non solo”.
“Ad esempio, all’andamento delle precipitazioni nevose è legata la domanda di macchine e attrezzature spazzaneve – spiega Cifarelli – che nel 2020 hanno registrato un calo del 16,6% per via della stagione mite.
In generale, a nostro parere, anche l’emergenza sanitaria ha influito sull’andamento, con più persone costrette a casa e per forza di cose portate ad occuparsi di più del proprio giardino. Legata all’emergenza anche la forte crescita di atomizzatori/irroratori, (+57%)”.
“In questo caso – conclude il presidente dei costruttori – l’andamento del mercato è determinato dalla flessibilità della tecnologia in questione, che è stata largamente impiegata per effettuare gli interventi di sanificazione necessari a contrastare l’epidemia da Covid”.