ROMA – Il decreto milleproroghe anno dopo anno ha assunto le sembianze di un vero e proprio ginepraio di norme e articoli in cui spesso si corre il rischio di fare confusione.
Verificando però i temi di interesse degli agromeccanici, UNCAI ritiene che potrebbe esserci un errore materiale.
Il mondo agricolo crede che tra i contenuti della legge vi sia la proroga di 12 mesi degli attestati di funzionalità delle MACCHINE AGRICOLE e dei certificati relativi ai corsi di formazione per la vendita, l’acquisto e l’uso dei PRODOTTI FITOSANITARI in scadenza o in corso di rinnovo (art. 10, comma 6-bis del milleproroghe).
Purtroppo, verificando il riferimento normativo citato nell’articolo 10 (l’art. 78, comma 4-octies, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27) ci siamo resi conto che qui non si parla affatto di controlli funzionali e taratura delle macchine irroratrici, ma solo di acquisto e commercializzazione dei prodotti fitosanitari e di abilitazione degli operatori autorizzati a usarli professionalmente (il cosiddetto patentino fitosanitario).
Ma non solo, nella legge citata non c’è l’espressione “in scadenza nel 2020” che il milleproroghe vorrebbe far seguire con le parole “e nel 2021”.
Il timore è, quindi, che il milleproroghe sia inefficace anche nell’intenzione, più volte dichiarata in sede redigente, di prorogare il tutto.
Proseguendo nella verifica, crediamo di poter affermare che il riferimento normativo corretto che si intendeva modificare fosse il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 convertito nella Legge 17 luglio 2020, n. 77. Qui, in effetti, si affrontano entrambi i temi a cura degli agromeccanici, i patentini e i controlli funzionali delle macchine irroratrici, e si trova l’espressione “in scadenza nel 2020”.
UNCAI chiede, di conseguenza, agli uffici legislativi del Ministero delle politiche agricole e del Governo di fare chiarezza ed eventualmente correggere l’articolo 10, comma 6-bis citato.