ROMA – Un anno fa, il 9 marzo 2020, l’annuncio del lockdown da parte del premier Conte. L’Italia non poteva rendersi conto di cosa sarebbe successo.
Lo slogan è #iorestoacasa: mentre morivano centinaia di italiani ogni giorno, e le terapie intensive si riempivano, i supermercati si svuotavano. Dall’altra parte una sorta di grande gioco di società, con #andràtuttobene alla finestra (ma così non è andata), pizze a lievitare al forno e canti dal balcone in diretta social.
Leggi Coronavirus. Nuovo decreto #iorestoacasa, tutta Italia è ‘zona protetta’
Ecco cosa si raccontava quel giorno su agricultura.it.
Fioccavano già le disdette delle prenotazioni agli agriturismi per la prossima primavera (leggi); intanto le fiere italiane del vino e dell’agroalimentare vengono (per il momento) spostate, come il Vinitaly) e MacFrut o annullate, come nel caso il Prowein
Tanta la merce ferma alle frontiere: sementi (leggi), florovovivaismo (leggi); intanto il mondo agricolo chiede che la movimentazione dei prodotti alimentari sia pienamente garantita (leggi).
Il ministro Bellanova afferma che dobbiamo garantire il pieno funzionamento della filiera alimentare, dalla produzione alla distribuzione (link).
Crolla il prezzo del latte: in Veneto, scende ad esempio di quattro centesimi al litro (link)
Le nuove restrizioni in tutta Italia entrano in vigore con il Decreto dell’11 marzo, ma l’agricoltura non si è fermata (leggi), non si è fermata allora e non si è fermata dopo.
Agricultura.it ha raccontato giorno per giorno, le novità, cercando di capire cosa stesse accadendo e cercando di raccontarlo nel migliore dei modi.
Un anno dopo siamo ancora dentro la pandemia, con un nuovo governo e un nuovo ministro dell’agricoltura, e con la consapevolezza – ma non ci voleva il covid per capirlo –, che senza il settore primario, e senza il lavoro quotidiano degli agricoltori italiani questo paese non può fare