ROMA – Con l’Italia destinata a tornare per lo più in zona rossa e arancione a causa dell’aumentare dei contagi da Covid, si riaffaccia lo spettro degli effetti del lockdown sul tessuto socio-economico nazionale, che vede in crisi, da un anno, anche il settore florovivaistico.
Si eviti subito la confusione sulle aperture delle attività e si lavori alla luce dell’esperienza maturata. Così l’Associazione Florovivaisti Italiani in una lettera-appello al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, in vista del nuovo decreto legge sulle misure di contenimento, in vigore dal prossimo lunedì.
Anche quest’anno -sottolinea Florovivaisti Italiani- le restrizioni rischiano di arrivare nel periodo di maggiore commercializzazione per il settore florovivaistico che porta sulle spalle enormi fatiche per cercare di recuperare ingenti perdite di fatturato andate in fumo nel 2020 soprattutto a primavera.
Oggi, però -aggiunge l’Associazione- non si possono commettere gli errori del passato come la confusione generata sull’acquisto dei prodotti del florovivaismo, tanto alla produzione (direttamente nei vivai) quanto alla commercializzazione (nei diversi canali di vendita). Chiusure ingiustificate, ritardi nei chiarimenti e nelle riaperture hanno danneggiato un settore che rappresenta il 5% del Pil agricolo nazionale con fatturato da 2,8 miliardi di euro e messo in difficoltà lavoro e produttività di 24 mila aziende e 100 mila addetti in tutta Italia.
La stretta anti-contagio riguarderà irrimediabilmente anche Pasqua e Pasquetta, altro momento cruciale per l’economica del settore che per l’Associazione non è più in grado di sostenere nuove chiusure di nessun genere.
“Chiediamo, quindi, che sia chiarita da subito l’effettiva apertura delle attività produttive agricole come di quelle di commercializzazione dedicate al florovivaismo -precisa il presidente dell’Associazione Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto-. I prodotti del settore sono beni deperibili e la loro cura e vendita, non può essere differita”.
“Inoltre -continua il presidente Alberto- non è di poco conto ricordare che l’acquisto di piante e i fiori è possibile in pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitarie e che non vi è alcuno divieto a spostarsi per questo scopo. Su questo bisogna essere chiari e puntuali anche a tutela dei cittadini -conclude Alberto-. Con l’emergenza, hanno riscoperto il benessere che arriva dalla natura, dalle sue piante e dai suoi fiori, parte integrante della vita in casa di questi lunghi difficili mesi”.