BRUXELLES – Con una lettera aperta ai commissari Vestager, Wojciechowski e Breton, gli europarlamentari friulani Elena Lizzi e Marco Dreosto, congiuntamente ad altri colleghi di partito, hanno chiesto la modifica dei regolamenti dei consorzi per la protezione delle indicazioni geografiche nella Repubblica popolare cinese.
Recentemente la Repubblica Popolare Cinese ha infatti chiesto ai Consorzi di Tutela italiani di adeguarsi ad una legge cinese del 2017 contro le organizzazioni non profit, nonché di avere un rappresentante legale nella Repubblica Popolare Cinese per poter svolgere attività su tutto il territorio cinese.
I Consorzi di Tutela italiani sono elencati e considerati organizzazioni senza scopo di lucro dalla Repubblica Popolare Cinese, quindi non potrebbero continuare nella loro attività principale, che è la promozione dei prodotti con indicazione di origine.
Questa interruzione delle attività promozionali del territorio causerà un danno enorme a tutto il ‘Made in Italy’, aggravando la già difficile situazione causata dal Covid – 19.
Se i Consorzi di Tutela italiani avranno bisogno di assumere un rappresentante legale, potrebbero andare incontro a problemi come la riduzione dell’autonomia delle loro iniziative su territorio cinese.
Questo, inoltre, comporterebbe ai consorzi l’aggravio di costi di gestione aggiuntivi, sia per l’assunzione di un rappresentante legale che per gli oneri burocratici. Inoltre, l’attività dei consorzi potrebbe subire un’interruzione a causa del prolungamento dei tempi necessari per ottemperare alle richieste delle autorità cinesi.
La recente richiesta delle autorità cinesi inoltre, appare in netto contrasto con il recente Accordo stipulato tra l’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese sulla cooperazione e la protezione di 200 indicazioni geografiche europee e cinesi, entrato in vigore il 1° marzo 2021.