ROMA – Ridurre l’aliquota per il servizio di impollinazione dal 22 al 4 per cento.
Questa una importante novità per gli apicoltori italiani e per il futuro delle api, contenuta nella proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), approvata in Commissione agricoltura del Senato.
«Una misura in cui abbiamo fortemente creduto – sottolinea ad agricultura.it Gianpaolo Vallardi, presidente ComAgri Senato -, si tratta di un atto concreto a favore degli apicoltori, considerato quanto incide sui costi di produzione il servizio di impollinazione ed i grossi investimenti delle aziende. Sono molto soddisfatto perché crediamo nella possibilità di ripopolamento delle api. Se come diciamo sempre ‘salvando le api salviamo noi stessi’, facciamo un passo tangibile in questa direzione».
Si legge nel documento: “per il settore apistico, che è strategico non solo per il comparto agricolo ma come importantissima risorsa ambientale, avviare un procedimento di riforma che porti alla riduzione dell’aliquota ordinaria (attualmente al 22 per cento) per il servizio di impollinazione al 4 per cento, compatibilmente con le condizionalità previste dal PNRR e con le risorse disponibili a legislazione vigente”.
Un altro passaggio del documento, interessa le sentinelle dell’ambiente, per quanto riguarda la sezione “Istruzione e ricerca”.
Per il Potenziamento delle competenze e diritto allo studio, sia prevista la realizzazione di progetti che coinvolgano le associazioni di agricoltori e apicoltori, i comuni e le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado sull’intero territorio nazionale, finalizzati alla diffusione: 1) di conoscenze sul ruolo fondamentale e vitale che le api rivestono e sul lavoro dell’apicoltore in qualità di custode di questa importantissima risorsa ambientale; 2) di conoscenza del valore della dieta mediterranea come elemento di salute e di qualità di vita.