BRUXELLES – Il settore zootecnico europeo pronto a mettere a disposizione il suo know-how per un sistema produttivo realmente sostenibile.
ALLEVATORI EUROPEI ALLA RISCOSSA – Presentato al Brussels Press Club “I 9 paradossi del Farm to Fork”, l’appello della filiera zootecnica europea per partecipare attivamente alla sfida della sostenibilità del Farm to Fork.
Nato da un’iniziativa di Carni Sostenibili – l’organizzazione italiana che riunisce le associazioni che rappresentano i produttori di carni e salumi – e European Livestock Voice – l’organizzazione che riunisce gli organismi europei della filiera zootecnica – il video è stato lanciato contemporaneamente in 7 Paesi europei: Belgio, Italia, Francia, Spagna, Germania, Portogallo e Polonia. Un messaggio internazionale e pubblico destinato ai membri delle istituzioni dell’Ue che proprio in questi mesi stanno lavorando alla definizione del nuovo piano programmatico che orienterà le politiche agroalimentari dell’Unione per i prossimi decenni. Il video-appello evidenzia come, nonostante le buone intenzioni, la strategia Farm to Fork non considera la situazione attuale e le sfide del settore zootecnico, che chiede di essere attivamente coinvolto nel grande processo di transizione green in corso.
Ambiente, salute e economia. Ecco i passaggi fondamentali raccolti nel video-appello e da cui ripartire per ripensare il ruolo della zootecnia all’interno del sistema europeo: valore della carne come alimento per lo sviluppo dell’essere umano; uso del suolo costante per le attività di allevamento negli ultimi 60 anni a fronte di un incremento della popolazione europea di 125 milioni di individui; primato di sostenibilità della filiera zootecnica Europea, che con il 7,2% di emissioni di gas a effetto serra, già oggi impatta per la metà rispetto alla media mondiale (14,5%); salvaguardia del territorio, per evitare dissesti idrogeologici e perdita di biodiversità.
E ancora: la necessità di tutelare il settore per non essere nelle condizioni di dover importare da paesi extra europei, con evidenti contraccolpi all’economia e all’ambiente, considerando anche l’interconnessione della zootecnia con numerose filiere strategiche, alimentari e non (carne, latte, uova, pelletteria, cosmesi, biomedicale, fertilizzanti naturali, petfood, biogas e biocarburanti); garanzia sul benessere animale la cui normativa è tra le più all’avanguardia e complete al mondo; stretta relazione fra l’allevamento di bestiame e minor uso dei fertilizzanti chimici; salvaguardia dei posti di lavoro: ogni allevamento garantisce 7 posti di lavoro; la carne e i salumi come patrimonio gastronomico e culturale; sicurezza e disponibilità alimentare per la popolazione mondiale in continua crescita, che aumenterà di 2 miliardi nei prossimi 30 anni. Nel 2050 circa il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane e solo una piccola percentuale del rimanente 30% si occuperà della produzione del cibo necessario per sfamare chi vive in città. È facile, quindi, intuire i rischi a cui andrebbe incontro l’Europa se calassero le rese dell’attività zootecnica e di quella agricola ad essa collegata.
“Oggi il 40% dell’intero comparto agroalimentare europeo è composto dal settore dell’allevamento che vale circa 170 miliardi di euro e impiega direttamente più di 4 milioni di persone. Partendo da questo presupposto la strategia Farm to Fork, parte del Green Deal europeo, può essere l’occasione per valorizzare i risultati raggiunti dal sistema agricolo e zootecnico europeo: la sfida è nella ricerca, nell’innovazione, nella tecnologia, per garantire una produzione sufficiente a rispondere alla crescente domanda mondiale di cibo impiegando meno risorse”. Dice il Professor Giuseppe Pulina, presidente di Carni Sostenibili intervenuto questa mattina alla presentazione alla stampa internazionale. “Oggi chi lavora nella filiera della zootecnia ha il dovere di aiutare i decisori a non sprecare la grande occasione di orientare il sistema agroalimentare nei prossimi 10 anni”.
“L’allevamento di animali è stato – ed è ancora – accusato di molti mali, ma è giusto sottolineare le numerose misure già in essere e i progressi sostanziali compiuti da tutti nel nostro settore. E si tratta di lavori in corso. I video che lanciamo oggi riflettono la realtà della zootecnia e mirano a sfatare alcuni luoghi comuni, molti dei quali purtroppo esistevano già prima della pianificazione della strategia Farm to Fork. È fondamentale far sentire la nostra voce, perché vogliamo essere parte dell’attuale processo che determinerà il futuro, e perché desideriamo renderci disponibili a condividere le nostre conoscenze ed esperienze con i responsabili politici, durante le discussioni in corso su F2F”, afferma Birthe Steenberg, Segretario generale dell’AVEC (Associazione Europea Carni Avicole), parlando a nome di European Livestock Voice.