MILANO – Il comparto dei salumi, che già nel 2019 aveva dato segnali di ripresa (+1,4%), ha registrato un buon incremento delle vendite anche nel 2020 (+3,2%).
MA NON IL SALAME CACCIATORE – Nonostante la pandemia da Covid-19, che ha avuto un forte impatto negativo sull’industria alimentare (basti pensare alla chiusura pressoché totale del canale Horeca e al calo dell’export).
A fare da traino, i pre-affettati e porzionati disponibili nei frigo a libero servizio (che rappresentano ormai il 58% dei volumi acquistati dalle famiglie), le cui vendite sono aumentate del 15,9%. (Fonte Dati IRI)
Per quanto riguarda specificatamente i salumi DOP e IGP, è la provenienza geografica del cibo ad aver in qualche modo cambiato la prospettiva del consumatore: per un italiano su due, infatti, ha più importanza che in passato. Oltre che per motivazioni valoriali legate alla sostenibilità sociale, del territorio e delle comunità locali, sempre più significativo è anche per il consumatore il tema della sostenibilità ambientale del cibo, sia per una peculiare sensibilità verso l’ecosistema locale sia per la necessità di tutelare il proprio benessere personale e, in definitiva, la propria salute, che con la pandemia diventa un tema di assoluta centralità (Fonti Ufficio Studi Coop e Nomisma Osservatori).
I Salamini Italiani alla Cacciatora – dati produzione e vendita 2020
Quanto affermato, ovvero l’importanza che riveste per il consumatore l’elemento dell’italianità e della provenienza del cibo che acquista, trova riscontro anche nei dati di questa DOP. La produzione certificata dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP ha avuto nel corso del 2020 un andamento decisamente positivo, chiudendo l’anno con un incremento del +8,3% (3.974.074 Kg) rispetto al 2019, anno che a sua volta si era già chiuso positivamente (+8,9% rispetto al 2018).
La buona performance della DOP può essere legata ad un andamento positivo di questo salume nell’ultimo periodo e alle nuove condizioni socio-psicologiche che si sono verificate in conseguenza della pandemia, che hanno portato i consumatori a dare la propria preferenza a prodotti confezionati perché considerati più sicuri a livello igienico, veloci da identificare e da scegliere nel punto vendita, e agli alimenti definiti “comfort food”, come appunto il Salame Cacciatore Italiano DOP.
Canali di distribuzione
Per quanto riguarda la Distribuzione, nel 2020 la gran parte della DOP, circa il 95% è destinata al mercato moderno domestico GDO e discount e circa il 5% nei restanti canali, soprattutto il dettaglio tradizionale. Per sua natura, infatti, il Cacciatore italiano DOP storicamente è poco distribuito nel canale Horeca.
Export
Per quanto riguarda l’export, i volumi anche per il 2020 sono in crescita e si conferma che ben il 28% del prodotto viene venduto all’estero, una percentuale ormai consolidata negli ultimi anni. Ciò significa che la DOP è riuscita a crearsi un proprio mercato nei paesi esteri e una fedeltà nei consumatori.
I principali Paesi esteri di destinazione del prodotto si riconfermano quelli dell’Unione Europea. Germania in primis, seguita da Belgio e Francia.
È proprio a conferma della rilevanza strategica di Germania e Belgio nel processo di internazionalizzazione della DOP, primi Paesi di esportazione appunto, il Consorzio è impegnato in programmi di promozione e valorizzazione del prodotto in questi Paesi, con l’obiettivo di comunicare ai consumatori e ai professionisti della ristorazione e del trade le caratteristiche del pregiato salume, garantite dalla certificazione comunitaria DOP.
“Considerando la varietà di salami di qualità che esistono nel nostro Paese, riteniamo che questi numeri e in questo preciso momento storico – commenta Lorenzo Beretta, Presidente del Consorzio Cacciatore Italiano – siano davvero soddisfacenti. Il Salame Cacciatore Italiano è un prodotto che incontra il gusto di una vasta e variegata platea di consumatori. Si tratta infatti di un salame dal sapore dolce e delicato, a breve stagionatura, tutte caratteristiche che ne fanno un prodotto adatto ed apprezzato da tutti’’.
La comunicazione dei dati di produzione e vendita del 2020 è un’iniziativa che rientra nel programma di “Enjoy the authentic Joy”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto al mercato italiano e belga. La campagna prevede la promozione delle seguenti eccellenze gastronomiche italiane: Mortadella Bologna IGP, Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, Zampone Modena IGP e Cotechino Modena IGP.
Costituitosi a maggio del 2003, con lo scopo di proteggere e promuovere i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, il Consorzio Cacciatore rappresenta oggi 23 aziende.
I consorziati hanno un’etichettatura comune e uniforme (un tassello consortile di facile e d’immediata identificazione) per facilitare la riconoscibilità del prodotto per il consumatore. Il Consorzio ha la facoltà di agire su tutta la filiera del prodotto Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, anche verso i soggetti non consorziati; dispone di poteri di vigilanza, grazie anche a propri “agenti vigilatori” in grado di contrastare abusi, imitazioni, atti di pirateria e contraffazione su tutto il territorio nazionale e non solo. È promotore di programmi per migliorare la qualità della produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto tutelato.
Il riconoscimento del Consorzio da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – avvenuto nel 2005 – lo rende l’organo ufficialmente accreditato a svolgere le funzioni di informazione, tutela e valorizzazione dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP.
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