ROMA – “Gli importatori statunitensi hanno grande fiducia nel nuovo rappresentante per il commercio, Katherine Tai, in ottica di ricostruzione della tradizionale alleanza tra Stati Uniti e Unione Europea. E giugno sarà un mese decisivo sia per la questione legata alla digital tax che per la risoluzione della controversia Airbus-Boeing, una priorità assoluta oggi a portata di mano”.
Così il presidente dell’associazione statunitense degli importatori di bevande (Nabi), Robert Tobiassen, in una lunga intervista esclusiva al Corriere Vinicolo, la testata di Unione italiana vini in uscita martedì 6 aprile dove racconta le dinamiche di un mercato in forte cambiamento tra chiusure dei ristoranti, boom dell’e-commerce, impatto del costo dei dazi sulla catena distributiva e riposizionamento dei vini dei grandi paesi esportatori.
Un ottimismo, da parte della potente lobby statunitense che più volte si era schierata contro le guerre commerciali con gli alleati europei, che per Tobiassen rappresenta la naturale conseguenza dei mutati scenari delle relazioni internazionali.
“La geopolitica – ha detto – favorirà una rapida risoluzione della vicenda Airbus-Boeing, perché i sussidi all’origine di questa controversia impallidiscono rispetto a quelli statali cinesi, ed è qui che Stati Uniti e Ue dovranno fare fronte comune. Il fatto che la rappresentante al Commercio Tai ritenga che i dazi possano essere una leva politica nei confronti della Cina, non significa che li consideri essenziali per l’Ue, e la moratoria accordata ne è la prova”, ha concluso.
Anche sul futuro del mercato del vino il presidente Nabi è ottimista: “Il consumatore americano ama il vino e le vendite torneranno a correre come prima. Per i vini importati quanto perso durante la pandemia Covid rimarrà solo un lontano ricordo”.
In questo contesto, ricorda Tobiassen, l’Italia sarà chiamata a giocare un ruolo fondamentale nella partita contro i dazi all’interno delle istituzioni europee, del G7 e del G20, dove quest’anno detiene la presidenza.