REGGIO EMILIA E PADOVA – “Le gelate primaverili di queste notti mettono a rischio vigne, melonaie e alberi da frutto in piena fioritura”.
Parole di Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, che denuncia la difficile situazione che sta vivendo l’agricoltura del nostro territorio a causa del colpo di coda dell’inverno che ha riportato le temperature sotto lo zero dalla Bassa all’Appennino.
“I nostri tecnici hanno ricevuto tantissime segnalazioni fin dalle prime ore del mattino e stanno facendo diversi sopralluoghi per una prima ricognizione dei danni – rivela Cervi -. Gli imprenditori agricoli sono molto preoccupati. Purtroppo le previsioni meteo indicano temperature molto rigide anche nella prossima notte: potrebbe essere il colpo di grazia per la produzione di tanti vigneti, frutteti, melonaie e campi di ortaggi”. La forte escursione termica tra il giorno e la notte “è micidiale per germogli e fiori, specialmente dopo diverse settimane in cui le temperature diurne elevate hanno portato all’anticipo della gemmazione”.
Il forte timore è che siamo dinnanzi “a una replica dell’anno scorso, con le gelate tardive che hanno colpito numerose imprese. Ma deve essere ben chiaro a tutti che non si tratta di una semplice caratteristica del clima: siamo dinnanzi a un evento climatico straordinario che va a colpire pesantemente la nostra agricoltura. Rischiano di essere compromessi grandi parti dei raccolti dei prossimi mesi”. Ma non solo. Cervi spiega che i danni immediati li subiscono “le tante aziende che fanno vendita diretta di ortaggi e che vedono drasticamente ridotti i prodotti da mettere a disposizione dei clienti”.
Il presidente Cia Reggio sottolinea che gli interventi strutturali contro il gelo (come reti o ventole) sono solo “parzialmente efficaci. Per questo chiediamo di rivedere gli strumenti assicurativi alla luce dei cambiamenti climatici che penalizzano fortemente non solo l’agricoltura reggiana ma dell’intera Emilia Romagna: chiediamo soluzioni urgenti e concrete per gli agricoltori”. Sollecita inoltre un vero e proprio ‘Patto per l’agricoltura’ a livello regionale, con una serie “di agevolazioni immediate per chi ha subito danni come una moratoria dei mutui o finanziamenti a fondo perduto”.
Cervi conclude rimarcando che “l’agricoltura è il settore che risente e risentirà maggiormente del meteo impazzito. Gli agricoltori dovranno sempre più investire importanti somme economiche per proteggere le colture dagli eventi estremi. Ma non solo. I cambiamenti climatici stanno anche portando parassiti, patogeni e insetti ‘alieni’ che trovano sul nostro territorio un ambiente idoneo per proliferare. Ma la loro presenza è spesso sinonimo di danni ingenti per le colture”.
Le gelate mattutine di questi giorni rischiano di bruciare le gemme delle viti, oltre che di alcune varietà di peschi, albicocchi e susini e seminativi quali barbabietola e mais. In particolare, nel Montagnanese, a Monselice, a Conselve e nell’area dei Colli. Proprio nel Conselvano nella notte fra martedì e mercoledì Condifesa Padova ha registrato la temperatura più bassa di tutta la provincia: -2,2 gradi. E le previsioni per la prossima notte sono addirittura peggiori: qui la minima scenderà a -3 gradi, per poi “alzarsi” a 1,7 gradi venerdì e raggiungere i 4,7 gradi sabato mattina.
“Dati certificati, che di certo non sono in linea con le medie del periodo – spiega il direttore di Condifesa Padova, Tiziano Girotto – In queste ore stiamo ricevendo molte denunce di danni alle coltivazioni. Tuttavia, è troppo presto per fare qualunque tipo di stima”. “La situazione è grave – aggiunge il direttore – stiamo monitorando l’evolversi degli eventi”. In ogni caso, fa sapere, i periti usciranno da lunedì prossimo per avere un quadro più preciso: “L’eventuale lessatura delle gemme si può rilevare solo fra qualche giorno. Molto dipende dalla varietà della coltivazione interessata e dallo stato vegetativo in cui si trovava la stessa al momento della ghiacciata. E, inoltre, dalla durata di quest’ultima”.
Se è prematuro dare degli ordini di grandezza rispetto ad un possibile calo della produzione di alcune coltivazioni, Cia Padova manifesta comunque preoccupazione per un fenomeno meteorologico decisamente fuori stagione: “In questo momento siamo chiamati a monitorare quanto sta accadendo. Quel che è sicuro è che le gemme di diverse specie potrebbero rimanere bruciate a causa del freddo intenso”.
Come se non bastasse la crisi provocata dall’emergenza sanitaria tuttora in atto. “Portiamo avanti un servizio essenziale a favore della comunità – sottolinea il presidente di Cia Padova, Roberto Betto – Siamo abituati a convivere con le difficoltà, rientra nel nostro dna. Piuttosto che lamentarci, preferiamo rimboccarci le maniche. Certo, questo evento avverso, seppur previsto, non ci voleva”. Nel momento clou, in cui le piantine stavano sbocciando, il ritorno dell’inverno. Fra gli interventi necessari, chiarisce Cia, il Mipaf (Ministero dell’Agricoltura) dovrà incentivare e aumentare il contributo a favore dell’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, già presente nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020, utilizzando i fondi della nuova PAC. L’obiettivo è promuovere una più efficace gestione dei rischi in agricoltura, “supportando le imprese del settore della produzione primaria che ricorrono a polizze assicurative del raccolto e delle piante dai rischi connessi ad avversità atmosferiche, fitopatie e infestazioni parassitarie, a polizze a copertura dei rischi sulle strutture aziendali e sugli animali, oppure a polizze sperimentali, indicizzate o sui ricavi”.