Referendum caccia. Mazzali (FdI): con abrogazione art. 842, necessario stilare accordi con agricoltori

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MILANO – “Undici cittadini hanno chiesto di procedere alla promozione della raccolta di almeno 500mila firme per poter procedere con la richiesta di un referendum abrogativo. Questa volta chiedono l’abrogazione dell’Articolo 842 del codice civile e ancora una volta è la caccia a essere sotto attacco”.

A sottolinearlo sulla sua pagina FB è Barbara Mazzali, consigliere regionale della Lombardia (FdI), dopo un intervento video delle scorse settimane (GUARDA Referendum abolizione caccia. Mazzali (FdI): Senza cacciatori non c’è ambiente pulito. Sigle venatorie stavolta siano unite in questa battaglia)

“L’art. 842  – proegue Mazzali – stabilisce che ‘Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno’. Se venisse abrogato, ogni proprietario potrebbe vietare l’ingresso sulla sua proprietà ai cacciatori.

Gli animalisti avevano già provato a fermare l’attività venatoria poco tempo fa chiedendo l’eliminazione dell’intera legge sulla caccia, ma hanno fallito. Adesso ci riprovano partendo da un articolo del codice civile che, se eliminato, provocherebbe di fatto uno stop importante alla nostra attività.

E’ scontato dirlo, ma voglio comunque sottolinearlo: io sono contraria. Quantomeno fino a quando non si raggiunga un preventivo accordo con gli agricoltori, come già succede in Francia. Secondo la normativa francese ‘la gestione durevole del patrimonio faunistico e dei suoi habitat è di interesse generale. La pratica della caccia, attività di carattere ambientale, culturale, sociale ed economico, partecipa a questa gestione e contribuisce all’equilibrio fra la selvaggina, gli ambienti e le attività umane, assicurando un vero equilibrio agro-silvo-cinegetico. Il principio di prelievo ragionevole sulle risorse naturali rinnovabili si impone alle attività di utilizzo e sfruttamento di tali risorse‘.

Di conseguenza, in Francia, non si può esercitare attività venatoria senza il consenso del proprietario del terreno ma, secondo la legge, il diritto di caccia può essere trasferito ad un’Associazione comunale di caccia e vale sui terreni inclusi nella sua superficie.

Nel caso quindi dovesse essere presa in considerazione l’idea di abrogare l’articolo 842, bisognerebbe anche di pari passo stilare accordi scritti con gli agricoltori”.

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